AstraZeneca ha deciso di sospendere la sperimentazione sul vaccino di Oxford contro il coronavirus. La decisione è arrivata a causa di una reazione inspiegabile su uno dei partecipanti ai test giunti ormai alla fase 3 negli Stati Uniti. Si tratta, secondo AstraZeneca, di salvaguardare l’integrità dei test e fare i dovuti controlli del caso
Coronavirus, il vaccino di Oxford
L’azienda biofarmaceutica AstraZeneca ha deciso di sospendere la sperimentazione sul vaccino di Oxford. La causa, fanno sapere dall’azienda svedese, è una “potenziale non spiegata” malattia di uno dei partecipanti. Ecco perchè, fa sapere un portavoce di AstraZeneca, “il processo di revisione standard dell’azienda ha innescato una pausa per consentire la revisione dei dati di sicurezza”.
“In studi di grandi dimensioni le malattie si verificano per caso, ma devono essere riviste in modo indipendente per verificarlo attentamente. Stiamo lavorando per accelerare la revisione del singolo evento per ridurre al minimo qualsiasi potenziale impatto sulla tempistica dello studio. Ci impegniamo per la sicurezza. dei nostri partecipanti e i più elevati standard di condotta nelle nostre prove”. È quanto fa sapere AstraZeneca in una nota chiarendo la sua posizione in attesa di ripartire con la sperimentazione.
La situazione del vaccino
Il vaccino di Oxford è basato essenzialmente su adenovirus che spingono il nostro sistema immunitario a produrre anticorpi per distruggere la proteina Spike del coronavirus. Si tratta di una proteina con cui questo virus riesce a penetrare nelle cellule infettandole. Attualmente erano state fatte sperimentazioni in fase 2/3 in paesi come Brasile e Regno Unito. Successivamente si era avviata la fase 3 negli Stati Uniti poi lo stop alla sperimentazione.
Una sospensione scelta per capire se ci siano reazioni dannose dovute al vaccino. Uno stop che comporta tempi non certi. Adesso infatti la parola spetta ad “un comitato indipendente per il monitoraggio e la sicurezza dei dati“, spiega il dottor Gregory Poland, esperto di malattie infettive e direttore del Vaccine Research Group della Mayo Clinic di Rochester, nel Minnesota. Questo comitato dovrà ora accettare, rivedendo i dati raccolti, se ricominciare la sperimentazione o modificarla.