Non c’è niente da fare. Nella vita esistono persone nelle quali il modus vivendi porterà loro sempre una giusta soluzione, un cavarsela egregiamente e con stile. Come in una non completa citazione di Toy Story “questo non è volare, è cadere con stile!“. Espressione per significare che qualunque cosa accada, si troverà sempre il modo di osservare la vita dalla prospettiva più positiva fin dove è possibile. William Carroll Smith .Jr più noto come Will Smith appartiene senza dubbio a questo universo. Nato a Filadelfia in Pennsylvania il 25 settembre 1968, Will Smith è sia un attore che un rapper ed un produttore cinematografico di primo livello; tanto da essere definito da Newsweek come il più potente attore di Hollywood.
La giovinezza e la ricerca della propria strada
Figlio di Caroline Bright una direttrice scolastica e Williard Carroll Smith I, il piccolo Will è il secondogenito di una famiglia composta dalla prima nata Pamela e dai successivi gemellini Ellen ed Harry. Smith cresce sotto un’educazione ferrea da parte dei genitori, ma determinata ed efficiente, tanto da far fiorire in lui una personalità carismatica ma serena. Frequentando una scuola elementare privata, Will Smith si accorge però sin dai primi anni di essere fatalmente attratto dalla musica più che dalla didattica. Decide quindi di provare a realizzare il sogno di diventare un rapper e gli viene affibbiato il soprannome di The Fresh Prince per il suo carattere deciso e per la sua leadership naturale, nomignolo che tornerà pedissequamente nel corso della vita.
“Un giorno mio padre affidò a me e a mio fratello Harry il progetto di costruire nel giardino di casa un muro lungo 15 metri ed alto 3. Ci sembrava una impresa impossibile e ripetevamo che non eravamo in grado di farlo. Mio padre ci fece lavorare ogni giorno dirigendo i lavori e spiegandoci come lavorare con il cemento e posizionare un mattone alla volta. Impiegammo sei mesi per completare il muro. Alla fine eravamo contenti ed orgogliosi del nostro lavoro e capimmo la lezione che mio padre volle darci. Ancora oggi quando penso di non essere in grado di fare qualcosa, penso a quel periodo e dico a me stesso “un mattone alla volta e posso farcela”.Will Smith
L’incontro con Jeff Townes ed il successo musicale
Nonostante una spiccata abilità nella matematica e alla spinta della madre per lo studio della stessa, Will non vuole intraprendere la carriera al college. Una sera del 1980 ad un party conosce casualmente Jeff Townes dando vita al duo rap hip-hop “DJ Jazzy Jeff & The Fresch Prince“. I due arrivano ad un considerevole successo commerciale nel 1988 con l’album “He’s the DJ, I’m the Rapper” ed il singolo “Parents Just Don’t Understand” con cui collezionano un disco d’oro, un Grammy e 2 milioni di copie vendute. Colpiti dal carisma abbagliante del giovane Will Smith, i dirigenti della NBC lo contattano per offrirgli un ruolo da protagonista nella nuova serie allora in procinto di partire chiamata Willy, il Principe di Bel Air.
La fama planetaria di Willy, il principe di Bel Air porta Will Smith nell’olimpo
Malgrado gli incipienti guadagni discografici di fine anni ottanta, Will si ritrova con problemi finanziari per delle evasioni fiscali. L’ingaggio per la serie cult trasmessa dal 1990 al 1996 di Willy, il principe di Bel Air è un’autentica manna dal cielo che gli permette di cavalcare l’onda ‘fresco’ più che mai. La sit-com trasporta l’esatta biografia del vero Will Smith sul piccolo schermo avendo come storia, la vita di un giovane ragazzo di Filadelfia che si trasferisce nella villa di Bel Air dei ricchi zii. La serie raggiunge un successo tale negli Stati Uniti e successivamente in tutto il mondo, tanto da portare Smith nell’olimpo dei nuovi attori emergenti.
L’inizio della carriera cinematografica
Grazie al successo della serie, Will Smith viene notato da vari registi e produttori cinematografici che gli permettono di iniziare una nuova carriera sul grande schermo. Nel 1993 partecipa al film “6 gradi di separazione” ma è con “Bad Boys” del 1995 campione d’incassi al botteghino che Smith arriva ad essere uno degli interpreti più richiesti del panorama. Successivamente è il turno del blockbuster Independence Day del 1996 ma soprattutto il celebre film comedy-fantascientifico Men In Balck del 1997 accanto a Tommy Lee Jones, rende Will Smith una vera e propria star degli anni novanta.
Nel 2001 ottiene la sua prima candidatura agli Oscar con il film biografico su Muhammad Alì e dopo vari seguiti delle saghe cinematografiche in cui ha partecipato ed un rifiuto per il ruolo di Neo in Matrix; è protagonista di Hitch- lui si che capisce le donne e dei due lavori con Gabriele Muccino, Sette Anime e soprattutto con la magistrale interpretazione in La Ricerca della Felicità del 2006 dove ottiene la seconda nomination alla statuetta d’oro più famosa al mondo. Io sono Leggenda, Collateral Beauty, Suicide Squad fino ad arrivare al sequel del primo successo Bad Boys for Life del 2020 e chiudendo di fatti un cerchio, sono solo gli ultimi grandi traguardi raggiunti dall’ormai consacrato arista statunitense.
La famiglia, le attività e l’arte del modus vivendi
Dopo aver provato a rilanciare la propria carriera musicale da solista con l’album Big Willie Style, 6 milioni di copie negli States e contenente l’omonima hit del film Men in Black e il successivo Williennium del 1999 di ancor più vasto successo, il percorso da cantante dell’artista tramontò. Salvo poi rifiorire in un’estemporanea esibizione ai Mondiali di Calcio in Russia del 2018. Dopo essersi sposato ed aver divorziato con l’attrice Sheree Fletcher e avendo avuto da lei il primo figlio Trey Smith, Will si sposa una seconda volta con Jada Pinkett diventando nuovamente padre di Jaden Smith( che con lui ha recitato in After Earth) e Willow.
Emblema di energica vitalità – alle volte esageratamente – per la naturalezza della sua espressività
Imprenditore nei più vasti campi e settori, dalla pedagogia fondando una scuola, alla filantropia aiutando le vittime dell’uragano Katrina e al basket diventando un azionista dei Philadelphia 76ers o ai finanziamenti per la campagna elettorale di Barack Obama; Will Smith è un uomo attivo ed impegnato a tutto tondo. Emblema di energica vitalità – alle volte esageratamente bisogna dirlo – suscita però una spontanea empatia a simpatizzarlo di cui non si può far altro che constatarne le cause nella naturalezza della sua espressività. Riconoscendo nel volto di una star Hollywoodiana con un patrimonio di 300 milioni di dollari, la famigliarità di un nostro caro amico. Confermando che a dispetto degli inciampi, dei difetti caratteriali o dei trionfi della carriera, la vera arte di Will Smith risieda nel suo modus vivendi.
“L’unica cosa che mi distingue dagli altri è che non ho paura di morire correndo. Nessuno può correre più di me, punto. Potrai essere più intelligente di me, potrai essere più bello, potrai avere più talento… Ma se andiamo a correre assieme ci sono solo due cose che possono succedere: o tu ti stanchi e ti fermi per primo oppure io muoio. E’ molto semplice, giusto?” Will Smith
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