Coronavirus, in Lombardia non arrivano 1,5 milioni di vaccini antinfluenzali

Nessuna offerta valida, quindi, nessuna maxi fornitura d’urgenza dei vaccini antinfluenzali per la Regione Lombardia.

PhotoCredit: dal web

Nessuna maxi fornitura dei vaccini antinfluenzali

La gara, indetta a settembre, per la maxi fornitura d’urgenza dei vaccini antinfluenzali è saltata. Erano state richieste 1,5 milioni di dosi, al prezzo di 10 euro l’una – il doppio rispetto a quanto offerto inizialmente -, per un totale di 15 milioni di euro. Aria, ossia l’Azienda regionale per l’innovazione e gli acquisti, aveva persino proposto di versare straordinariamente le somma in anticipo, ma neanche questo è servito. Ad oggi, la Regione Lombardia – che ha vinto quattro gare su nove – è riuscita ad entrare in possesso soltanto di un milione e 868 mila vaccini per adulti e 430 mila per bambini. Parliamo di cifre insufficienti. Ormai è chiaro che le disponibilità del mercato si stiano assottigliando.

“L’unica offerta pervenuta è risultata inappropriata”

Dunque, in Lombardia sarebbero dovuti arrivare 1,5 milioni di vaccini antinfluenzali che, però, non giungeranno a destinazione. Da un documento di Aria emerge che “L’unica offerta pervenuta è risultata inappropriata”. Ciò significa che, ad ora, non c’è nessuno sul mercato capace di fornire le dosi necessarie in tempo, ossia – secondo il ministero della Salute – entro i primi di ottobre. La sola che ha fatto la suddetta proposta è la Life’On; l’azienda, però, chiede 22 milioni e 687 mila euro – ben 7,6 milioni in più rispetto al bando – e non sarebbe in grado di inviare le dosi prima di 80-90 giorni.

L’ennesimo fallimento

La prima gara, quella di marzo, era stata persa da Aria – si potrebbe dire – a causa del tentativo di risparmiare denaro; quest’ultima, la nona, vedeva invece la Regione Lombardia disposta a pagare addirittura il doppio. Il gruppo consiliare del PD insiste sull’importanza dell’antinfluenzale in questo momento, ritenendo quindi allarmanti i fallimenti delle gare. Giulio Gallera, l’assessore della Sanità, invece, è convinto che non ci sia nulla di cui preoccuparsi. Se è vero che la Lombardia ha acquistato l’80% in più di vaccini rispetto allo scorso anno, è altrettanto vero che quest’anno la necessità che la percentuale delle persone vaccinate salga è impellente.

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