Il tribunale di Atene ha stabilito ieri che il partito di estrema destra Alba dorata ha agito come un’organizzazione criminale. Sette leader del movimento, nato negli anni ’80 come gruppo neonazista e terza forza politica in Parlamento nella lunga crisi finanziaria greca, sono stati riconosciuti colpevoli di aver guidato l’organizzazione e ordinato brutali attacchi verso migranti e attivisti, altri di aver partecipato. La sentenza è stata accolta dall’applauso spontaneo dei 20mila manifestanti antifascisti attorno al tribunale, pesantemente controllato da 2mila poliziotti. Il verdetto era attesissimo, dopo il lungo processo carico di peso politico, descritto come il più grande nei confronti di un gruppo nazista dopo quello di Norinberga.
Le accuse all’Alba dorata
Numerose le accuse: l’uccisione del rapper greco Pavlos Fyssas nel 2013, gli attacchi a pescatori egiziani nel 2012 e ad attivisti di sinistra nel 2013, l’azione come organizzazione criminale. Sessantotto gli imputati, tra cui 18 ex parlamentari. Di questi, sette sono stati condannati per aver guidato l’organizzazione criminale, tra cui Nikos Michaloliakos, capo del partito. Gli altri, per aver partecipato. Giorgos Roupakias, membro del partito, è stato dichiarato colpevole dell’omicidio del rapper, altri 15 (nessun deputato) come complici. I cinque accusati del tentato omicidio dei pescatori sono stati tutti condannati, mentre i quattro imputati per le aggressioni agli attivisti lo sono stati per l’accusa meno grave di lesioni personali.
Il premier Kyriakos Mitsotakis ha affermato che la sentenza “mette fine a un traumatico ciclo” della vita pubblica del Paese, aggiungendo che “la democrazia” ha vinto e alle urne “ha espulso la formazione nazista dal Parlamento”. L’ex premier e leader del partito di sinistra Syriza, Alexis Tsipras, tra la folla fuori dal tribunale, ha twittato: “E’ un giorno di giustizia e speranza per il Paese. La decisione del tribunale manda la gang nazista di Alba dorata nel posto che le spetta: dietro le sbarre”. Politici di tutto lo spettro politico si sono schierati, dal conservatore Nuova democrazia al Partito comunista greco. Alba dorata, tramite gli avvocati, oltre a negare le violenze ha descritto il processo come “una cospirazione senza precedenti” per impedire la sua ascesa politica.
In strada, la folla ha festeggiato. Un momento di tensione ha rovinato l’atmosfera, quando un gruppo di manifestanti si è scontrato con la polizia, con lanci di sassi e molotov da un lato, gas lacrimogeni e cannoni ad acqua dall’altro. L’ex ministro delle Finanze, deputato ed economista Yanis Varoufakis ha denunciato che il gruppo con cui si trovava in strada è stato attaccato dalla polizia, accusando gli agenti: “Mentre alcuni nazisti vengono incarcerati, il nazismo vive – nella polizia”, ha twittato, chiedendo indagini. Già in passato Alba dorata era stata accusata di avere ‘ramificazioni’ nelle forze di polizia. In attesa di conoscere le pene, i condannati per aver guidato l’organizzazione criminale rischiano fino a 15 anni di carcere, gli altri fino a 10 anni, Roupakias l’ergastolo.