Addio a Izumi Matsumoto, autore di “E’ quasi magia Johnny”

Izumi Matsumoto

A causa di una serie di problemi di salute acutizzatisi negli ultimi anni, è defunto il noto mangaka Izumi Matsumoto.

Izumi Matsumoto
Picture credits: web

Tra gli anime di maggior successo arrivati in Italia sul finire degli anni ’80, c’è di sicuro È quasi magia Johnny. La serie era la versione, pesantemente censurata e riadattata, di Kimague Orange Road, un anime che mescolava magia e commedia romantica. Nonostante ciò, però, la sua fama in Italia fu indiscutibile, contribuendo a rendere famoso anche il suo autore, Izumi Matsumoto, al di fuori del Giappone. Purtroppo però, il sessantunenne autore si è spento lo scorso 6 ottobre.

Una carriera fulminante

Nato a Takaoka il 13 ottobre 1958, con il nome di Kazuya Terashima, Matsumoto cominciò la sua carriera con Milk Report, pubblicato nel 1982 su Shonen Jump. Dopo una serie di altri brevi manga, fu nel 1984 che Matsumoto trovò il successo, grazie a Kimagure Orange Road. L’opera narrava di Kyosuke Kasuga, un ragazzo di quindici anni in possesso di poteri paranormali. Trasferitosi in una nuova città a causa delle sorelle, si innamora di Madoka Ayukawa, ma successivamente si fidanza con la sua migliore amica, Hikaru Hiyama. Da questo, scaturisce un triangolo amoroso che, unito alle vicende degli altri personaggi, accompagna il lettore per tutta l’opera.

Kimagure Orange Road venne adattato in un anime di grande successo dallo Studio Pierrot (che più tardi avrebbe realizzato anche la serie animata su Yu degli Spettri). Venne portato in Italia da Mediaset e riadattato con il nome di È quasi magia Johnny, che cambiava i nomi dei personaggi (Kyosuke divenne Johnny, Madoka divenne Sabrina e così via) e censurava numerose scene. L’operazione doveva adattare la serie per un pubblico di bambini, al di sotto del target di riferimento originale (gli adolescenti).
Ciononostante, questo non alterò il successo dell’opera, e nel 1988 Matsumoto realizzò anche Sesame Street, terminato però nel 1992 con un finale aperto. Da allora, l’autore sperimentò nuove soluzioni, come l’idea di un manga digitale rilasciato su CD-Rom, rilasciato nel 1994. Dopo una pausa nel 1999 per problemi di salute, tornò a realizzare manga a partire dal 2005.

Matsumoto soffrì per tutta la vita di una malattia del liquido cefalorachidiano, dovuta ad un incidente in macchina subito all’età di tre anni. Subì anche un’operazione a cuore aperto. Il 3 novembre 2019 annunciò la diagnosi di una stenosi spinale, prima del decesso giunto nel sonno una settimana fa (ma rivelato ieri), poco prima di compiere 62 anni.
Se ne va così una delle personalità del mondo dei manga più importanti degli anni ’80 e ’90, che ha caratterizzato soprattutto l’immaginario dei giovani italiani di quel periodo.

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