Giorno della verità per il Cagliari di Eusebio Di Francesco, che al “Grande Torino” affronta i granata di mister Giampaolo in una sfida che potrebbe già inguaiare chi dovesse uscirne sconfitto. La squadra rossoblu è infatti reduce da un solo punto racimolato nelle prime tre giornate, con un pesante 5-2 rimediato a Bergamo contro l’Atalanta. Dall’altra parte, c’è un Torino che ha perso le prime due gare e vuole evitare un nuovo campionato di sofferenza. I due allenatori stanno attentamente studiando le proprie mosse, vista la delicatezza del match, e chissà che non possano esserci sorprese, da una parte e dall’altra, nello “starting eleven”. Nel Cagliari, ad esempio, potrebbe scattare l’ora di Leonardo Pavoletti, pronto a riprendersi una maglia da titolare dopo i lunghi mesi di stop causa infortunio.
Pavoletti: la luce in fondo al tunnel dopo mesi di tribolazione
Dovesse scendere in campo oggi, per Pavoletti non si tratterebbe certo dell’esordio stagionale: Di Francesco gli ha già concesso 11 minuti contro la Lazio, al posto di un Simeone sottotono. Proprio la crisi dell’argentino in fase realizzativa suggerisce che questo potrebbe essere il momento giusto per “liberare” l’istinto puro di un attaccante intorpidito da tanti mesi di letargo “forzato”. Pavoletti è un “bomber” vero. Lo ha dimostrato tutte le volte che è riuscito ad andare in doppia cifra, rasentando spesso quota 15 gol e superandola nella stagione 2018-19, la più prolifica per lui.
Quando gli viene dato spazio e modo di esprimersi, il centravanti livornese diventa una garanzia, capace di mettere in cascina le reti necessarie al raggiungimento dell’obiettivo collettivo (nel suo caso, la salvezza). Allo stesso tempo, però, il suo talento ha trovato un’ostica antagonista nella sfortuna. La sua carriera è costellata di infortuni abbastanza gravi che ne hanno minato il rendimento e la possibilità di scendere in campo. Anche nella sua stagione d’oro (16 gol in campionato due anni fa), quando la sua carriera pareva poter prendere un’ascesa definitiva, ci si è messo il ginocchio a chiedergli un conto piuttosto salato: una doppia lesione al crociato anteriore del ginocchio sinistro, oltre alla rottura del menisco esterno al medesimo, gli hanno difatti impedito di scendere in campo la passata stagione, sebbene il lockdown ne avesse notevolmente dilatato i tempi.
Una chance contro il Torino?
Pochi mesi prima aveva sfiorato l’Atalanta, e con lei la possibilità di saggiare la Champions League, pochi mesi dopo è stato costretto ad affrontare un nuovo calvario. La vita di uno sportivo è così: fatta di alti e bassi. Non è un caso se, con 14 gol, risulti essere il miglior marcatore italiano nel 2016 e, poco dopo, ricevi la chiamata del Napoli, non un club qualsiasi. Pavoletti ha confidenza con il gol e lo ha dimostrato a più riprese. Lo sa bene anche Di Francesco, che si interroga sulle mille difficoltà di Giovanni Simeone, giovane di belle speranze non ancora del tutto mantenute: continuare a dare fiducia al “Cholito” o liberare il leone in gabbia? Visto lo scarso minutaggio raccolto finora da Pavoletti, i tempi non sono, forse, ancora maturi. Ma il Cagliari ha bisogno di gol, e subito. Ne ha bisogno per rialzarsi da una situazione di classifica che rischia di farsi oltremodo deficitaria. L’intesa con un certo Joao Pedro c’è, la voglia di tornare a segnare pure. Cagliari aspetta il suo bomber.
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