Bayern Monaco, Douglas Costa ed il “pazzo” calcio di punizione

Douglas Costa Bayern Monaco (Getty)

Il Bayern Monaco in Bundesliga continua ad inanellare vittorie su vittorie mostrandosi, costantemente, affamato di successi. Dopo aver vinto praticamente tutto lo scorso anno, i campioni di Germania e d’Europa si trovano ad un sola lunghezza in campionato dal battistrada Lipsia. La sensazione è che, anche quest’anno, sarà davvero complicatissimo spodestare la compagine della Baviera dal trono teutonico. Durante l’ultima partita di Bundes, la squadra di Flick ha triturato l’Arminia Bielefeld con un perentorio 4-1. La rilassatezza del risultato ha generato anche un siparietto comico con Douglas Costa come assoluto protagonista: l’ex Juventus ha tentato di posizionarsi, in barriera, assumendo la famosa posizione del “coccodrillo“. Qualcosa, però, è andata storta.

Il "coccodrillo" di Douglas Costa del Bayern Monaco
Il “coccodrillo” di Douglas Costa del Bayern Monaco

Strano “coccodrillo” di Douglas Costa del Bayern Monaco

La posizione del “coccodrillo“, ormai, è divenuta celebre in tutto il mondo del calcio: consiste, praticamente, nello sdraiarsi dietro alla barriera durante un calcio di punizione ritenuto estremamente pericoloso. Motivo del gesto? Il corpo supino del prescelto dovrebbe scongiurare il pericolo che il pallone passi sotto alla barriera che, saltando, potrebbe ingannare il portiere. Abbiamo visto diverse volte delle reti simili e questa “nuova skills” si è resa necessaria per cercare di arginare le problematiche. Non tutte le squadre, questa va detto, usufruiscono di questo schema difensivo. Il Bayern Monaco di Flick ha deciso di optare per la sua realizzazione, peccato che Douglas Costa, il prescelto, non sia stato perfettamente in grado di eseguire l’ordine. Il brasiliano ex Juventus, infatti, ha trovato enormi difficoltà nel posizionarsi nella posa del “coccodrillo” generando ilarità nei compagni di squadra e negli avversari dell’Arminia Bielefeld. Una nota divertente in una partita dominata, ancora una volta, dal club bavarese.

ANDREA MARI

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