Sfregiate 70 opere all’Isola dei Musei di Berlino

Pergamonmuseum di Berlino - PhotoCredit: © berlinomagazine.com
L'isola dei musei: il Pergamonmuseum di Berlino - PhotoCredit: © corriere.it
L’isola dei musei: il Pergamonmuseum di Berlino – PhotoCredit: © corriere.it

L’Isola dei musei tedesca è stata sfregiata: lo scorso tre ottobre più di 70 opere di arte antica al Pergamonmuseum, il Neues Musem e la Alte Nationalgalerie di Berlino sono state irrimediabilmente danneggiate. Definito dalla stampa tedesca il peggior attacco alle opere d’arte dalla Seconda Guerra Mondiale.

Sarcofagi egizi, sculture in pietra e tele dell’800 tra le opere distrutte dai vandali, che le avrebbero colpite e verniciate con una sostanza oleosa. Fra i quadri danneggiati ci sono dipinti dell’Ottocento. Non è chiaro di quali opere pittoriche si tratti, ma sappiamo che fra questa collezione è presente la terza versione dell’Isola dei Morti, dipinta nel 1883, il quadro preferito di Adolf Hitler. Al Neues Museum invece è esposto il busto di Nefertiti, uno dei reperti di arte egizia più conosciuti al mondo, paragonabile solo alla maschera di Tutankhamon. L’attacco sarebbe avvenuto proprio nel giorno della riunificazione tedesca. Si è tenuto conto della lista di visitatori che hanno fatto ingresso al museo nei giorni precedenti.

Attila Hildmann - PhotoCredit: © web24.news
Attila Hildmann – PhotoCredit: © web24.news

Isola dei musei sotto attacco da un negazionista

Tra i principali sospettati di questo atroce gesto c’è Attila Hildmann, 33enne negazionista e antisemita. Ex cuoco vegano, uno dei più attivi propagandisti complottisti, era già noto alle autorità. Hildmann sostiene teorie complottiste sulla pandemia di covid-19, accusando lo stato tedesco e la cancelliera Angela Merkel di lavorare al servizio di Bill Gates per promuovere vaccinazioni forzate.

Il 29 agosto è stato arrestato durante una protesta fuori dall’ambasciata russa a Berlino contro le restrizioni stabilite per contrastare la pandemia. A giugno Hildmann aveva già condiviso assurde teorie su un presunto complotto antisemita, definendosi un nazionalista tedesco e dicendo che gli ebrei volevano “sterminare la razza tedesca”.

Hildmann ha anche recentemente diffuso un messaggio attraverso il suo canale Telegram, nel quale affermava, fra le altre cose, che il Pergamonmusem non fosse in realtà chiuso a causa della pandemia, ma perché al suo interno si trova il Trono di Satana, rendendolo quindi il centro dei satanisti e dei criminali del covid-19. Potrebbe essere stato questo appello incendiario a spingere all’azione qualche fanatico, ma la polizia tedesca proseguirà nelle indagini per trovare il colpevole. Intanto, il profilo Instagram di Hildmann sarebbe già stato chiuso.

a cura di Marianna Soru

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