Con la curva dei contagi da coronavirus in costante aumento si avvicina sempre di più lo spettro di un nuovo lockdown mente sta esplodendo la protesta popolare in molte città italiane. Secondo la stampa italiana una nuova chiusura metterebbe a rischio la durata dello stesso governo italiano con Conte che potrebbe fare un passo indietro.
Il rischio lockdown a novembre
Il bollettino della Protezione Civile parla di 22000 contagi e 221 morti nei primi giorni della settimana con una situazione in via di peggioramento. “Se rispettiamo le norme abbiamo buone chance di affrontare dicembre con serenità, in caso contrario ci sarà il lockdown in Italia”,aveva detto il premier Conte presentando il decreto Ristori. In verità se i contagi da coronavirus dovessero salire si andrà sempre di più verso un probabile lockwdon nazionale a novembre. Una misura che in Francia, dove i contagi ormai sono fuori controllo, potrebbe già essere annunciata dal presidente Macron nelle prossime ore.
Un provvedimento che rischia di essere attuato a livello territoriale in due zone particolarmente colpite come Napoli e Milano dove però il sindaco Beppe Sala si era preso 15 giorni per decidere. Un periodo di tempo in cui dovrebbero verificare gli effetti dei due Dpcm di ottobre ma che potrebbe non bastare. Il tutto mentre sta esplodendo la rabbia della gente come dimostrano le manifestazioni di Napoli e Torino che hanno messo vie e piazze a ferro e fuoco.
La caduta del governo
Il governo italiano sarebbe in bilico rischiando di perdere il consenso degli italiani in caso di un secondo lockdown che non sarebbe affatto gradito come il primo. Per questo molti quotidiani stanno già parlando di un dopo Conte e di un probabile nuovo governo di unità nazionale. Al momento non c’è nessuna crisi politica ma che non sarebbe da escludere in caso di misure ancora più drastiche per il contenimento dei contagi sicuramente non accettate da una popolazione già in rivolta.
Le soluzioni analizzate, ad esempio da Repubblica, potrebbero essere 3. Innanzitutto si potrebbe proseguire con la stessa maggioranza di governo ma con un premier diverso. Oppure per evitare il problema di nuove elezioni politiche si procederebbe con un governo di unità nazionale con un premier al di fuori dei partiti. La terza ipotesi sarebbe un esecutivo che traghetti il paese verso nuove elezioni. Si tratta di situazioni che si dovrebbero evitare con un paese in emergenza. D’altro canto bisogna anche prepararsi in caso i Dpcm di ottobre non bastino a fermare i contagi e che il locdown ,sebbene potrebbe essere presentato in maniera temporaneamente breve per salvare il Natale, possa diventare un boomerang per lo stesso governo.