In un anno non proprio dei migliori come il 2020, finalmente una buona notizia, contro discriminazioni quali omofobia misoginia e abilismo. Con 265 sì, 193 no e un astenuto, la Camera ha finalmente approvato la legge Zan. Legge contro la violenza e la discriminazione per motivi legati al sesso, al genere, all’orientamento sessuale, all’identità di genere e alle disabilità.
Incoraggianti le opinioni pubblicate su Twitter da Nicola Zingaretti. Zingaretti sostiene che l’approvazione della legge anche al Senato renderebbe l’Italia un paese più “umano e civile”. Su Facebook dal presidente della Camera, Roberto Fico, che definisce l’approvazione della legge Zan “un passo importante“.
Le proteste dell’opposizione per l’approvazione della legge contro l’omofobia
La legge, che ora passa all’esame da parte del Senato, non è stata esonerata dai contrasti dell’opposizione. Il centrodestra sostiene che la legge Zan introduca il cosiddetto “reato di opinione” sulle questioni legate a sesso e genere. Pertanto la definisce una legge “liberticida”. Al momento dell’approvazione, al grido di “libertà, libertà” alcuni membri del Senato hanno mostrato dei cartelloni in segno di protesta. Tra le norme che più fanno storcere il naso all’opposizione vi è l’istituzione della “giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia”. Questa si svolge il 17 Maggio e prevede manifestazioni anche nelle scuole di ogni ordine e grado. Sono proprio tali manifestazioni che il centrodestra vorrebbe riservare alle sole scuole superiori per evitare “propaganda gender sui più piccoli“.
Perché la legge Zan è necessaria?
Sono passati 25 anni dalla prima proposta di una legge contro omobitransfobia e misoginia. La prima proposta risale infatti al 1996, dieci anni dopo anche il Parlamento europeo ne raccomandò l’approvazione, ma l’Italia non ne volle sapere. Nella precedente legislatura, la proposta è stata approvata dalla camera ma bocciata in Senato. A riproporla adesso è il deputato del Partito Democratito, Alessandro Zan. Per scoprire il motivo dell’urgenza di approvare una legge del genere in Italia basta leggere i pesanti insulti a Zan sui social network. Insulti mossi da parte di chi lo intimava a ritirare la proposta di legge.
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