Dalle pagine dei libri all’essere proiettati sul grande schermo. Ci sono passati in tanti. Da Harry Potter a Frodo Baggins, da Katniss Everdeen a Bella Swan. Nell’autunno del 2021, data prevista per la sua uscita, toccherà invece ad un altro personaggio altrettanto iconico fare questo tipo di grande salto. Sarà infatti il turno di Zlatan Ibrahimovic approdare al cinema con “I am Zlatan”, il nuovo film a lui dedicato, direttamente tratto dalla sua biografia del 2011 “Io, Ibra”.
“I am Zlatan” il nuovo film su Ibrahimovic
Fino ad oggi sul fuoriclasse svedese era stato confezionato soltanto un documentario, risalente al 2015, che riprendeva in maniera piuttosto archivistica, tra interviste e videoclip, le sue gesta sul campo. “I am Zlatan” sarà invece un’opera decisamente diversa e ben più complessa. Non solo infatti ripercorrerà tutte le tappe più importanti della sua carriera, dagli inizi nei sobborghi di Malmö fino alla conquista della gloria tra le fila delle squadre più stellari del mondo, ma anche i momenti più particolari della sua vita, tra gioie e dolori, difficoltà e successi. Un vero e proprio racconto a 360 gradi di uno dei centravanti più forti di tutti i tempi.
Il biopic, diretto dal regista Jens Sjogren, vedrà l’alternarsi di due attori principali, che interpreteranno il giocatore nelle diverse fasi della sua vita: Dominic Bajraktari Andersson, (Ibrahimovic a 11 anni), e Granit Rushiti (Ibrahimovic dai 17 ai 23 anni).
E nel progetto è stato coinvolto lo stesso Ibrahimovic, che ha fornito entusiasta la propria fondamentale consulenza nei processi di scrittura e sceneggiatura, in modo da rendere la storia il più veritiera ed emozionante possibile.
Le parole di Andrea Occhipinti, presidente della Lucky Red
Andrea Occhipinti, presidente della Lucky Red, la società cinematografica che si occuperà della distribuzione della pellicola nelle sale italiane, ha dichiarato: “Ibrahimovic è molto più che un calciatore: è un leader puro, un’icona leggendaria, un modo di essere che appartiene soltanto a lui e che non è replicabile. Il racconto di questo mito contemporaneo che in Italia ha trovato la sua più alta consacrazione, non poteva che diventare una grande storia per il cinema”.
Dopotutto, se in passato era capitato ad un mago e ad un hobbit avere il proprio lungometraggio personale, sarebbe stato quantomeno blasfemo non concedere la stessa opportunità ad un Dio come lui. Un autentico Dio del calcio, immortale e famelico, che sembra davvero non invecchiare mai, né essere ancora sazio dei propri traguardi. Semplicemente, Dio Ibra.
TARTAGLIONE MARCO
Seguici su Metropolitan Magazine