Cosa cambia nelle regioni dopo l’ordinanza del ministro della Salute in vigore dal 15 novembre e le prescrizioni nei comuni di tutta Italia: cosa si può fare e cosa non si può fare, quali negozi sono aperti nelle aree a rischio.
Ieri prima la Cabina di Regia Benessere Italia e poi il Comitato Tecnico Scientifico hanno certificato il peggioramento della situazione dell’epidemia in base ai 21 indicatori dell’epidemia: da domani (e per almeno 15 giorni) Toscana e Campania diventano rosse e si aggiungono a Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta, Calabria e Alto Adige. In queste regioni valgono quindi tutte le restrizioni principali del lockdown, ovvero:
- divieto di spostamento anche all’interno del proprio Comune;
- chiusura di bar, ristoranti (autorizzati solo asporto e delivery) e gran parte dei negozi tranne gli alimentari e quelli di generi di prima necessità;
- didattica a distanza a partire dalla seconda media;
- sospensione di ogni competizione sportiva;
- chiusura di musei e mostre, sale giochi, bingo e riempimento dei trasporti pubblici al 50%
Sono invece nove le regioni che diventano arancioni: Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia e Marche da domani 15 novembre si vanno ad aggiungere a Puglia e Sicilia (arancioni da subito) e ad Abruzzo, Basilicata, Liguria e Umbria (da mercoledì scorso). Qui le regole sono meno restrittive: i negozi al dettaglio restano aperti ma bar e ristoranti sono chiusi, è vietato spostarsi da una regione all’altra salvo che per motivi comprovati da lavoro e necessità con autocertificazione e c’è la didattica a distanza per tutte le scuole superiori.
Zona rossa e arancione: cosa si può fare e non fare in tutta Italia
Ecco il riepilogo dell’Ansa di cosa si può fare e cosa non si può fare nelle regioni in zona gialla, arancione e rossa dopo l’ordinanza del ministero della Salute che entrerà in vigore dal 15 novembre e sarà valida per due settimane:
- In Abruzzo, che rimane zona arancione, verrà potenziato il sistema di controllo degli spostamenti tra i comuni;
- in Basilicata (arancione) arriva l’abolizione delle zone rosse nei comuni di Genzano di Lucania e Irsina;
- la provincia di Bolzano si trova in regime di lockdown duro e l’attività motoria si pootrà svolgere soltanto a mille metri di distanza dalla propria abitazione; in Alto Adige scatta la didattica a distanza mentre a Trento (zona gialla) arriva l’ordinanza che prevede interventi sulle attività motorie, su bar e ristoranti e sui mercati all’aperto;
- in Calabria (zona rossa) a Catanzaro sono sospese le attività didattiche in presenza fino al 28 novembre, compresi gli asili;
- in Campania (zona rossa) si attendono le chiusure dei lungomari annunciate dalla regione;
- in Emilia-Romagna (zona arancione) l’ordinanza del governatore Bonaccini prevede negozi chiusi la domenica (tranne farmacie, alimentari, tabacchi ed edicole) mentre il sabato saranno chiusi anche i parchi commerciali e i negozi più grandi. A scuola vietate lezioni di ginnastica, di canto e di strumenti a fiato. Stop anche all’attività sportiva e motoria nei centri e sul lungomare. A Bologna il sindaco vieta iniziative, manifestazioni ed eventi in centro storico, compresa l’attività degli artisti di strada.
- in Friuli Venezia-Giulia il governatore Fedriga ha emesso una ordinanza, che prevede la “raccomandazione” per l’accesso ai negozi delle grandi e medie strutture nelle prime due ore della giornata agli anziani. Tra le altre misure: negozi chiusi nei festivi (tranne farmacie, alimentari, edicole e tabacchi). Consumazioni al bar solo da seduti dopo le 15, attività motoria lontana
- dai centri storici, centri commerciali chiusi nei prefestivi e festivi. Nelle scuole del primo ciclo sospese le lezioni di educazione fisica, canto e strumenti a fiato.
- Nel Lazio (zona gialla) stop alle fermate metro del centro di Roma: il Comune valuta l’apertura delle ztl. Decisa la chiusura dei maxi-store e dei mercati non alimentari nei festivi.
- In Liguria (zona arancione) a Genova arriva l’ordinanza per vietare le passeggiate;
- In Lombardia (zona rossa) vengono applicate le restrizioni più severe previste dal dpcm: non si può uscire di casa se non per comprovati motivi, chiusi i negozi salvo quelli di necessità, didattica a distanza. A Milano controlli serrati e chiusure: solo ieri un ristorante del centro, tre circoli privati e una macelleria.
- Nelle Marche (zona arancione) c’è il coprifuoco dalle 22 alle 5, dad al 100 per cento alle superiori, chiusi bar, pasticcerie e gelaterie, consentita la consegna a domicilio, centri commerciali chiusi nel week end, capienza sui bus ridotta del 50%.
- In Molise (zona gialla) valgono le restrizioni ‘standard’ delle zone gialle;
- in Piemonte (zona rossa) sono vietati gli spostamenti, se non per lavoro, necessità o salute, anche all’interno del proprio Comune. Chiusi bar e ristoranti. In presenza solo le scuole dell’infanzia, le elementari e la prima media.
- In Puglia (zona arancione) a Bari il sindaco ha aumentato i controlli in alcune vie della città e nei pressi delle grandi strutture commerciali. Chiusi tre giardini e lo skate park.
- In Sardegna (zona gialla) a Cagliari da domani vietate bici e altri mezzi su ruote sulla passeggiata dell’Ammiragliato. L’assessore regionale alla Sanità Nieddu ha chiesto al governo di chiudere tutte le scuole, elementari, medie e superiori, per frenare il Covid. In arrivo dalla Regione un piano per la riorganizzazione della sanità.
- In Sicilia (arancione): il sindaco di Palermo Orlando ha sospeso l’ordinanza, già annunciata, di chiusura delle scuole dell’obbligo. Fino al 3 dicembre divieto di stazionamento in centro e nel weekend anche sul litorale.
- In Toscana (zona rossa) via libera anche a eventuali misure più restrittive, compresa la chiusura delle strade e delle piazze maggiormente frequentate, come a Firenze o a Empoli.
- In Umbria (zona arancione) sono state decise restrizioni cittadine: il sindaco di Perugia ha disposto la chiusura al pubblico, per l’intero arco della giornata e fino al 22 novembre, della scalinata della cattedrale di San Lorenzo.
- In Valle d’Aosta (zona rossa) lezioni universitarie solo a distanza e indicazione sui siti del Comune del capoluogo e della Confcommercio dei negozi aperti che effettuano servizi di consegna a domicilio.
- In Veneto (zona gialla) arriva l’ordinanza del governatore Luca Zaia contro lo ‘struscio’: non è permesso passeggiare nei centri storici delle città e nelle aree affollate; la somministrazione di bevande e alimenti dalle 15 alle 18 dovrà avvenire esclusivamente da seduti.