Cos’è Jundo? Sapete quando scrollate la bacheca di Facebook e vi imbattete in una pubblicità? Solitamente si legge al volo il post che l’accompagna, la si commenta tra sé e sé e si prosegue. Stavolta per me è stato diverso, sono stato attratto da uno slogan in particolare: “il Netflix dei fumetti”. Ho deciso così di cliccarci sopra e devo ammettere di non aver rimpianto la scelta fatta. Mi sono imbattuto in una realtà interessantissima, giovane e decisamente innovativa. Preso dalla curiosità, anzi, presi dalla curiosità noi della redazione di InfoNerd, abbiamo contattato i responsabili e abbiamo chiacchierato un po’ con Lorenzo, uno dei fondatori.

Su gentile concessione di Jundo

Ma torniamo alla domanda iniziale: Cos’è Jundo?

Jundo non è solo una piattaforma e-reader che permetterà di leggere scan di fumetti, anzi, non è per nulla qualcosa del genere, Jundo vuole svecchiare il mondo dell’editoria dei fumetti con lo scopo di promuovere la convivenza tra cartaceo e digitale, nonché di traghettare il lettore verso un nuovo livello di fruizione e di possibilità. Come dice proprio Lorenzo: Distruggere le barriere del mondo del fumetto. E quali sono queste barriere? Stili “storici” inalienabili che scoraggiano nuove sperimentazioni, rapporti di forza squilibrati tra editore, autore e distributore e infine lo stigma del prezzo (troppo alto? Il fumetto li vale quei soldi? ecc). 

Il team di Jundo, rappresentato proprio da Lorenzo, giustamente ci tiene a far notare come in Italia ci siano tantissimi fumettisti più o meno giovani e più o meno esordienti, ma come in pochi riescano ad arrivare sul mercato, ma non solo, spesso quelli che ci riescono si ritrovano poi limitati e condizionati dalle scelte di marketing. Jundo non fa marketing? Non scherziamo, certo che lo fa, però il suo, il loro, è un marketing diverso, non basato sulla limitazione o sul modellamento forzato dell’artista. Il loro è un progetto da un certo punto di vista rieducativo che vuole toccare le diverse sensibilità legate alla percezione e alla fruizione del fumetto, dove il team seguirà e coccolerà parallelamente sia chi lo crea, sia chi lo legge.

Pensate, il rispetto per l’artista, ad esempio, assieme al desiderio di protezione nei suoi confronti è espresso nella formula contrattuale. Uno dei rapporti più squilibrati nell’editoria italiana è quello con il distributore, il quale arriva a percepire anche il 60 o il 70 percento, lasciando ad artista e casa editrice una misera percentuale da spartirsi, “quelli” di Jundo hanno trovato un modo per far in modo che sul cartaceo quel sessanta percento vada all’autore. Non solo, Jundo non diviene in automatico proprietario dell’opera, l’unico vero e solo resta il creatore.

Per quanto riguarda il lettore si tenderà, col tempo, a raffinare gli strumenti che possano rendere la sua esperienza sempre più customizzata, senza però escludere a possibilità di sondare inesplorati mondi e stili del fumetto. Questa, mi permetterete, è già una filosofia diametralmente opposta a quella di molte altre realtà. Ti do quello che ti piace? Certo, ma ti propongo anche qualcosa di nuovo che potrebbe piacerti, non ti precludo nulla e non finisco per decidere per te cosa dovrebbe piacerti.

Cosa troveremo su Jundo?

Non ci troveremo né One Piece, né Naruto, la piattaforma ospiterà autori emergenti. Jundo si presenta come grande laboratorio della sperimentazione grafica e narrativa mettendo a disposizione dell’artista un team editoriale che lo aiuterà a crescere senza però fargli perdere la propria identità piegandosi al mercato. 

Digitale Vs Cartaceo?

No, la mission secondaria di questa start up, avviata grazie ai fondi ottenuti dall’aver vinto un bando indetto dalla Regione Lazio, è anche dimostrare che le due realtà non sono l’una contro l’altra e cercare di contrastare quell’equazione, che ormai è diventata un vero stigma, che vuole il “digitale = illegale”. Semmai si vuole arrivare ad una narrativa che nasca anche digitalmente e che sia “per” il digitale.

Chi scrive sul finale ha chiesto a Lorenzo il perché della scelta di investire sul fumetto. La sua risposta è stata illuminante: perché ne ha bisogno, ma soprattutto… perché se lo merita. Parole che mi hanno del tutto rassicurato e convinto a credere in loro.

Voi crederete in loro?

La versione beta del progetto Jundo sarà rilasciata il primo dicembre, mentre quella ufficiale il 15 dicembre, ovviamente 2020. 

Dario Bettati

!Seguiteci tramite la pagina Facebook e il nostro canale Instagram!