Le forze dell’ordine hanno posto fine ad una festa clandestina a base di sesso, alcool e droghe nel cuore della città belga. Tra i partecipanti anche diverse figure diplomatiche e politiche, tra cui eurodeputato ungherese Jozsef Szajer, membro del partito conservatore di Viktor Orbán.

L’orgia clandestina in piena pandemia

Nella notte dello scorso venerdì, 27 novembre 2020, la polizia di Bruxelles ha interrotto una festa clandestina organizzata in un bar al centro della città. In seguito a diverse segnalazioni di anomali movimenti in un locale in rue des Pierres, le forze dell’ordine sono insorte per porre fine alla situazione poco consona in piena pandemia. Arrivati sul luogo, i poliziotti si sono trovati di fronte ad un’orgia di circa 25 persone, per la maggior parte composta da uomini. Un festino clandestino a base di sesso, alcool e droga, in piena pandemia, altro che assembramenti! Il vero scandalo è stato che, all’evento a luci rosse, partecipavano anche figure diplomatiche e politiche come l’europarlamentare József Szájer, ex capogruppo del partito di Viktor Orbán.

József Szájer sorpreso in un’orgia a Bruxelles

Identificati i partecipanti alla festa illegale, lo scandalo ha impiegato poche ore a raggiungere il Parlamento. L’eurodeputato ungherese coinvolto è un membro di spicco di Fidesz, lo stesso partito conservatore dal quale proviene il primo ministro Viktor Orbán. Secondo il quotidiano belga Het Laatste Nieuwse, il politico sorpreso alla festa ha tentato la fuga da una grondaia per non essere acciuffato dalla polizia. Un passante che ha assistito al tragicomico episodio ha affermato: “aveva le mani insanguinate, forse ferito durante la fuga“. Fonti vicine alla testata belga affermano che Szájer, fermato dalla polizia, abbia invocato l’immunità parlamentare, coinvolgendo anche altre figure di spicco della politica nazionale.

Le dichiarazione di József Szájer

L’uomo, travolto dallo scandalo, si è preoccupato di rilasciare delle importanti dichiarazioni: “Mi rincresce profondamente di aver violato le restrizioni anti Covid, è stato un atto irresponsabile da parte mia, sono pronto a pagare la multa. Con le mie dimissioni ho tratto le conclusioni politiche e personali. Mi scuso con la mia famiglia, con i miei colleghi, con i miei elettori“. Poi, la nota dell’ex membro di Fidesz ha continuato: “Non ho fatto uso di droghe, mi sono offerto di sottopormi al test ma non l’hanno fatto” aggiungendo che la pasticca di ecstasy trovata sul posto non era la sua. Il politico ungherese ha parlato di “un passo falso strettamente personale” da “non estendere al mio Paese o al mio partito politico“. L’uomo lascerà l’Europarlamento di Bruxelles a partire dal 31 dicembre 2020.

Chiara Bigiotti