Si prospetta una linea sempre più dura quella che metterà in campo il nuovo Dpcm di Natale. Il governo sarebbe pronto a vietare lo spostamento dal proprio comune di residenza per i giorni di Natale e Capodanno. Stretta anche su impianti da sci e crociere natalizie. Ecco cosa potrebbe succedere
Dpcm di Natale, divieto di lasciare il proprio comune
Per i giorni del 25 dicembre, 26 dicembre e 1 gennaio potrebbe essere vietato lasciare il proprio comune di residenza. È una delle ipotesi al vaglio del governo in vista del varo del nuovo Dpcm di Natale. Un’idea venuta fuori in una riunione tra il premier Conte, i capi delegazione e il ministro degli Affari regionali Boccia. Quest’ultimo è pronto a seguire la linea dura basata “limiti di orario e limitazione della mobilità tra Regioni“. Si potrebbe decidere infatti di vietare gli spostamenti anche tra regioni gialle con la sola possibilità di farlo per motivi di residenza dal 21 dicembre.
Dallo stesso giorno potrebbe non essere più possibile fare ritorno nelle proprie seconde case. Il premier inoltre sta pensando ad una deroga per gli spostamenti per il ricongiungimento familiare oltre che per motivi di residenza. Al vaglio anche la possibilità di affiancare al Dpcm un Decreto Legge. Questo per regolare dal punto di vista normativo le limitazioni alla mobilità previste per le vacanze di Natale per scongiurare la terza ondata di contagi. Nessuna apertura per piste da sci e crociere natalizie.
Scuole, ristoranti e negozi
Il premier Conte riamane fermo sulla sua idea per la scuola. L’ipotesi è che nelle regioni gialle gli alunni delle sue superiori tornino in classe il 14 dicembre. Un’idea che si scontra con la posizione della Commissione Europea che nelle misure anticovid per le vacanze di natale valuta la possibilità di prolungare le ferie scolastiche o oppure un periodo di didattica a distanza prima del rientro. Un provvedimento per creare una sorta di cuscinetto per riorganizzare al meglio le attività scolastiche.
Per quanto riguarda i negozi si sta valutando per le feste di Natale un’ipotesi di chiusura alle 21 con il coprifuoco che resterebbe fermo alle 22:00. I ristoranti invece nella zona gialla potrebbero aprire per il pranzo di Natale, Santo Stefano e Capodanno. Si sta vagliando una possibile chiusura di quelli negli alberghi alle 18 il giorno di San Silvestro per evitare assembramenti dovuti a veglioni di fine anno.
Stefano Delle Cave