Un altro primato europeo per la francese Stéphanie Frappart, direttrice di gara della partita di Champions League, Juventus-Dinamo Kiev del 2 dicembre 2020
Stéphanie Frappart era già scesa in campo in occasione della Supercoppa Europea del 2019, e nell’ottobre del 2020 in Europa League arbitrando la partita tra il Leicester City e gli ucraini dello Zorya. A livello internazionale aveva dimostrato le sue abilità arbitrando la finale del Mondiale femminile Under 20 del 2018. Una carriera invidiabile per il fatto che ha solo 37 anni, non è stata la prima donna arbitro in assoluto, ma nel calcio nessuna aveva mai raggiunto questi obiettivi; e pensare che la sua fu un seconda scelta.
La carriera di Stéphanie
La sua prima scelta fu quella di giocare, a soli 10 anni era già innamorata del pallone, ma il calcio femminile non era come quello di oggi, è per questo che decise di iniziare ad arbitrare. Dopo il debutto a 19 anni nei campionati di calcio dilettantistico, nel 2014 ai trofei UNFP vinse il premio come miglior arbitro femminile.
Stéphanie non vuole in realtà essere celebrata per il suo genere, ma per le sue capacità, per la professionalità e la passione che mette nel suo lavoro. Come in quasi tutti i mestieri, per una donna raggiungere un obiettivo in ambito lavorativo non è sempre così semplice, se non esistessero più le differenze di genere, quella di ieri sarebbe stata una normale partita di Champions League e nessuno ne parlerebbe.
Per questo noi Brave celebriamo le donne come Stéphanie, le donne “Brave” quelle coraggiose, talentuose, competenti, che inseguendo le loro passioni e superando tutti gli ostacoli, contribuiscono alla lotta contro le disparità di genere. Siamo convinte che arriverà il giorno in cui quella F vicino al nome non sarà più un limite, nello sport come in tutti gli altri settori professionali.