La Fiorentina è pronta alla gara più importante della stagione. Oggi pomeriggio, all’Eden Arena di Praga, la squadra viola affronterà lo Slavia nella partita di ritorno dei sedicesimi di finale della Uefa Women’s Champions League. Il 2-2 dell’andata, anche se non del tutto positivo per le toscane, lascia il discorso qualificazione aperto ad ogni possibilità, e per le ragazze di Cincotta, protagoniste per ora di un’annata al di sotto delle aspettative, proseguire il cammino in Europa può rappresentare l’occasione per raddrizzare la stagione.
Fiorentina, il sogno Champions League per dimenticare il campionato
La stagione della Fiorentina può, almeno per ora, difficilmente considerarsi positiva. La straordinaria partenza in campionato, con tre vittorie nelle prime tre giornate, e dopo un mercato estivo faraonico, aveva illuso un po’ tutto l’ambiente viola, che si è presto trovato a fare i conti con tantissime difficoltà, da due rivali, la Juve e il Milan, praticamente inarrestabili, ad altre inaspettate, come Sassuolo ed Empoli, passando anche per problemi interni, come ad esempio il caso, poi rientrato, di Bonetti. Se a inizio stagione c’era chi pensava addirittura allo scudetto, adesso è diventato ormai quasi impossibile anche il piazzamento in Champions League.
Nelle ultime sette giornate di campionato è infatti arrivata una sola vittoria, il 2-0 contro la Pink Bari, e nell’ultima giornata, dopo la sconfitta interna contro il Milan, è arrivato solo un 1-1 nel derby toscano contro l’Empoli, con Glionna che ha risposto al vantaggio viola firmato Abigail Kim. Il secondo posto del Milan è distante ora ben 13 punti.
Anche e non solo per questo, la Fiorentina si gioca oggi gran parte della stagione. Raggiungere gli ottavi di finale sarebbe un risultato straordinario, e darebbe a tutto l’ambiente la convinzione e la fiducia necessarie per poter proseguire bene anche il campionato. Non sarà però facile, anche perché lo Slavia Praga ha già dimostrato, all’andata, di poter essere un avversario molto pericoloso.
Slavia Praga, un avversario insidioso
Lo Slavia Praga è, come detto, un avversario di livello, e lo ha già dimostrato nella partita di andata, mettendo a nudo le gravi insicurezze della retroguardia viola. Sul gol del pareggio di Persson, arrivato verso il finale di primo tempo sugli sviluppi di un calcio di punizione, la difesa viola non è riuscita ad allontanare il pallone dalla propria area di rigore, permettendo all’attaccante svedese di battere Öhrström, mentre sul gol del momentaneo vantaggio ospite, arrivato al minuto 59, un cross sul secondo palo ha trovato impreparata Zanoli ma non la nazionale ceca Divišová, che di testa ha potuto insaccare sul primo palo.
Il gol dell’1-2, a quel punto, avrebbe potuto colpire duramente la squadra di Cincotta, ma è arrivata, al contrario, una reazione da grande squadra, quale è la Fiorentina: al minuto 79, Bonetti fa la Bonetti, e dopo una finta ubriacante della numero 10 che disorienta l’avversaria il pallone viene messo in mezzo per Sabatino, che con un gran destro al volo sul primo palo sigla il gol del pareggio che tiene aperte le speranze di qualificazione. Due giocate degne del palcoscenico della Champions League, arrivate dalle due stelle più luminose della squadra.
Testa e lucidità
Alla Fiorentina, nella decisiva sfida di oggi, serviranno sì le giocate delle sue giocatrici di maggior talento, ma non solo. Cincotta dovrà preparare una gara d’attacco, in cui potrà essere necessario segnare anche più di un gol, ma, per avere speranze di poter passare il turno, questa gara dovrà allo stesso tempo essere condotta in modo ordinato e con lucidità, caratteristica che quest’anno è venuta spesso a mancare. In questo senso il 2-2 dell’andata siglato da Sabatino è di primaria importanza perché potrà permettere alle viola di iniziare la gara con maggiore pazienza, con la consapevolezza che davanti Bonetti e compagne potranno far male in qualsiasi momento, tenendo anche conto di una difesa ceca non certamente imperforabile. Dietro invece sarà necessario evitare il più possibile le amnesie dell’andata, cercando di far arrivare meno palloni possibili alle attaccanti ceche, prime fra tutte Kožárová e Divišová.
Testa e tenuta mentale, in una partita che potrà durare anche 120 minuti, saranno dunque fondamentali, ma la Fiorentina è pronta. Gli ottavi di finale di Champions League sono lì a un passo.
Francesco Basso
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