Il tennis spagnolo significa, ovviamente, ancora tanto Rafael Nadal. Ma non solo, perchè tra i tanti giovani tennisti che si stanno affermando a livello ATP una buona parte è proveniente proprio dalla Spagna. Vediamo dunque chi sono alcuni tra questi giovani talenti che rappresentano il futuro del tennis spagnolo, da qui a molti anni.

Davidovich-Fokina, un Next Gen in rampa di lancio

Il 21enne spagnolo Alejandro Davidovich-Fokina, di cui vi abbiamo parlato in questo articolo, è stato uno dei protagonisti dell’ultima edizione delle ATP Next Gen Finals di Milano. Sebbene la sua trasferta milanese si fosse conclusa con tre sconfitte in altrettanti incontri, quel torneo gli era servito per mettersi in mostra al grande pubblico e per acquisire una discreta esperienza. Nel 2020 infatti, oltre a raggiungere il best ranking in carriera alla posizione n°52, Davidovich-Fokina ha fatto grandi passi avanti nel suo processo di crescita. I suoi maggiori successi sono stati gli ottavi di finale allo US Open e i quarti di finale e la semifinale nei due tornei giocati a Colonia. A livello di doppio, lo spagnolo ha inoltre conquistato a febbraio la vittoria del Chile Open di Santiago, in coppia con il connazionale Roberto Carballés Baena.

Tutti ottimi risultati ottenuti in tornei giocati sul cemento, cosa che rende il giovane spagnolo un giocatore poliedrico e atipico. Unendo la tradizione spagnola della terra rossa a una poco comune predilezione per la superficie veloce, in futuro Davidovich-Fokina potrà affermarsi sempre più come uno dei pilastri del tennis spagnolo a livello mondiale.

Alejandro Davidovich-Fokina alle Next Gen Finals 2020 a Milano
Alejandro Davidovich-Fokina – Photo credits: via Twitter @alexdavidovich1

Carlos Alcaraz, il nuovo Nadal?

Recentemente, Carlos Alcaraz, è stato inserito nelle nomination per l’ATP Newcomer of the Year 2020, che premia il giovane Next Gen che più si è distinto in questa stagione appena conclusa. Con i suoi 17 anni il tennista spagnolo è il più giovane in lizza per il premio, ma sono già tanti i record di precocità battuti da Alcaraz. Con le vittorie di quest’anno ai Challenger di Trieste, Barcellona ed Alicante, lo spagnolo è entrato nel club dei giocatori che hanno vinto almeno tre titoli Challenger prima dei 18 anni. Un gruppo che annovera tennisti del calibro di Novak Djokovic, Juan Martin del Potro, Richard Gasquet e Felix Auger-Aliassime.

Con la partita vinta a Rio de Janeiro a febbraio contro il veterano e connazionale Albert Ramos-Viñolas, Alcaraz è inoltre diventato il secondo spagnolo più giovane di sempre a conquistare un punto ATP. Superando in questa speciale classifica nientemeno che il campionissimo Rafael Nadal.

Il paragone col campione maiorchino

Ed è proprio al 13 volte campione del Roland Garros che Alcaraz viene sempre più spesso paragonato, soprattutto tra i media spagnoli. Il giovane 17enne, allenato dall’ex n°1 del mondo Juan Carlos Ferrero, possiede in realtà non molte caratteristiche simili al campione maiorchino. Oltre al luogo di provenienza e alla naturale propensione per la terra rossa, Alcaraz gioca un tennis ben diverso. L’attuale n°141 ATP predilige infatti, rispetto a Nadal, un gioco maggiormente da fondo campo, dove attacca l’avversario con dei potenti colpi lungo-riga. Possiede inoltre già un ottimo tocco, soprattutto quando si tratta di realizzare delle smorzate per chiamare gli avversari a rete. Magari non arriverà a vincere lo stesso numero di Roland Garros di Nadal, ma ciò che è certo è che Alcaraz è un grande talento. Un prospetto destinato a diventare uno dei tennisti di punta del panorama non solo spagnolo, ma anche mondiale.

Carlos Alcaraz con il trofeo del Challenger di Alicante
Carlos Alcaraz – Photo credits: via Twitter @alcarazcarlos03

Un’altra speranza per il futuro del tennis spagnolo: Pedro Martinez

Sebbene meno giovane degli altri due tennisti precedentemente analizzati, Pedro Martinez, 23 anni, è da molti indicato come uno dei futuri pilastri del tennis spagnolo. In questo 2020 Martinez ha fatto un salto di qualità molto importante, con l’entrata in top 100 che potrebbe preludere ad ulteriori scalate in classifica. Le sue armi più importanti messe in mostra in questa stagione sono state la tenacia e la continuità. Il classe 1997 ha infatti concluso l’anno in testa alla speciale classifica dei giocatori col maggior numero di accessi al tabellone principale partendo dalle qualificazioni (6).

E fu proprio partendo dalle qualificazioni che Martinez si mise in mostra all’ultimo Roland Garros. L’approdo al terzo turno, dove poi venne battuto da un altro Next Gen Sebastian Korda, fu soltanto la punta dell’iceberg delle sue prestazioni nel circuito maggiore. Oltre alla importante prova di Parigi, lo spagnolo ha ottenuto a inizio anno la sua prima vittoria in carriera in un torneo dello Slam, battendo al primo turno degli Australian Open il tedesco Dominik Koepfer. Dopo il torneo di Melbourne, l’attuale n°85 al mondo si era qualificato al tabellone principale anche nei tornei giocati a Cordoba, Buenos Aires, Rio de Janeiro (arrivando fino ai quarti di finale) e agli Internazionali d’Italia.

Pedro Martinez in questa stagione non si è messo in mostra soltanto all’interno del circuito ATP, ma anche in quello Challenger. Lo spagnolo ha infatti concluso il 2020 raggiungendo la finale del torneo di Alicante, perso dal già citato Carlos Alcaraz, e vincendo il Challenger di Marbella contro un altro giovane spagnolo, Jaume Munar.

Pedro Martinez festeggia con il trofeo del Challenger di Marbella
Pedro Martinez – Photo credits: via Twitter @ATPChallenger



Tommaso Mangiapane