Il macabro caso di Firenze si infittisce: in tarda mattinata (data odierna), è stata trovata la quarta valigia tra la fitta vegetazione delle campagne Fiorentine.
Prosegue da giorni la perlustrazione dei campi agricoli confinanti con la superstrada Firenze-Pisa-Livorno, eseguita dal Nucleo Operativo dei Carabinieri accompagnati dalla Scientifica. Intorno alle ore 13.30, è stata infatti rinvenuta una ulteriore valigia dell’ormai noto “giallo di Firenze”. Il contenuto del trolley è ancora in fase di verifica presso l’Istituto di Medicina Legale di Careggi, ma i medici hanno già constatato la presenza delle parti restanti del corpo dell’uomo. Giunge in aggiunta la notizia, da parte della Sezione Impronte del RIS di Roma, dell’identità del cadavere maschile, dopo aver esaminato l’impronta del dito di questi. L’ipotesi che i resti umani appartenessero ad un Albanese di età media tra i 40 e i 60 anni, è stata confermata: si tratta di Shpetim Pasho. Il Reparto Investigazioni Scientifiche informa: “Tutti i punti rilevabili sull’impronta di un dito della mano del cadavere di sesso maschile corrispondono alle sue impronte dattiloscopie“. I due corpi (o meglio, varie parti di essi), sembrerebbero appartenere ai coniugi Pasho, coppia di origine Albanese scomparsa nel 2015. Shpetim e Teuta Pasho partirono dall’Albania e si recarono in Italia, precisamente a Scandicci (dove affittarono un appartamento), per fare visita al figlio detenuto nel carcere di Sollicciano. Anche la trasmissione “Chi l’ha visto?” trattò in passato proprio il caso della scomparsa della coppia: fu la figlia a segnalarla dopo che non ricevette più notizie da parte dei suoi genitori.
Enrica Valentini