Jake Gyllenhaal è uno dei più grandi attori statunitensi, e ci ha stupiti nella sua carriera interpretando un ventaglio di ruoli molto diversi tra di loro. Il suo destino sembra scritto sin da bambino. Jake, infatti, respira da subito l’aria del set: Il padre è un regista di origini svedesi e la madre una sceneggiatrice di religione ebraica. Anche la sorella Maggie, come lui, prende la strada della recitazione, conquistando una buona notorietà. I due lavorano insieme per la prima volta nel 2001 nel film “Donnie Darko”. Grazie a questa pellicola il 21enne Jake Gyllenhaal reggiunge la fama internazionale. Il New York Times sulla sua interpretazione dichiara “L’interpretazione di Gyllenhaal è particolarmente inquietante: è probabilmente lontano solamente un paio di grandi ruoli dal diventare una star”.
E così sarà. Con qualche piccola eccezione, dopo “Donnie Darko” Gyllenhall lavorerà solo con grandi registi. Nel 2005 arriva per lui un altro grande ruolo, che gli farà guadagnare la prima e unica nomination agli Oscar. Si tratta del film di Ang Lee “I segreti di Brokeback Mountain”, che racconta la tormentata storia d’amore omosessuale tra Jack (Jake Gyllenhall) ed Ennis (Heath Ledger). I due protagonisti hanno vinto numerosissimi premi, tra cui un BAFTA e un MTV Movie Award per il “Miglior Bacio”.
I gossip e gli inizi della carriera di Jake Gyllenhaal
Le riviste di gossip, dopo l’uscita del film “I segreti di Brokeback Mountain” iniziano a far girare pettegolezzi sull’orientamento sessuale dell’attore, ipotizzando che sia bisessuale. Questo perché la sua interpretazione nel film di Ange Lee è considerata “fin troppo convincente”. Jake ha commentato i pettegolezzi dicendo “Sai, è lusinghiero quando incominciano a comparire pettegolezzi che dicono sia bisessuale. Significa che so recitare in ruoli di più tipi. Sono aperto a tutto quello in cui la gente vuole vedermi. Non sono mai stato attratto dagli uomini sessualmente ma non sarei spaventato se ciò succedesse.”.
L’esordio di Jake risale al ’91, quando a 11 anni recita nel film “Scappo dalla città – la vita, l’amore e le vacche” di Underwood. Subito dopo la Disney lo seleziona per interpretare un ruolo in uno dei film del colosso statunitense, ma i genitori glielo vietano perché il set si trova in un luogo troppo lontano da casa. A causa della sua giovane età i genitori decidono di non fargli accettare ruoli in film non diretti da loro, per permettergli di concentrarsi sulla scuola e vivere un’adolescenza tranquilla. Dopo la scuola, Jake, si riavvicina al mondo del cinema, e a 22 anni scopre anche la magia del teatro. Esordisce sul palco a Londra nel 2002 con lo spettacolo “This Is Our Youth”, e da allora partecipa a numerosissime produzioni musical e teatrali. L’esperienza del teatro lo aiuterà molto a crescere come attore.
I fallimenti e i ruoli in cui ha brillato
Ma quella di Jake Gyllenhaal non è solo una carriera di successi. Diversi i ruoli, anche importanti, in cui l’attore è stato scartato, perché in fondo ogni grande carriera è fatta di fallimenti e di “no”. Secondo un aneddoto, nel 2001 Baz Luhrmann l’ha scartato per il ruolo di Christian in “Moulin Rouge!”. L’attore statunitense era infatti arrivato alla fase finale dell’audizione con Heath Ledger ed Ewan McGragor, che sarebbe poi stato scelto per il ruolo. I tre non si erano mai incontrati lungo tutto il processo di audizione, e solo qualche anno dopo, sul set de “I segreti di Brokeback Mountain”, Jake e Heath si sono confidati la frustrazione che hanno provato durante tutto il processo di audizione per il film di Luhrmann.
Ma aver perso l’opportunità di recitare in un grande film come “Moulin Rouge!” non ha ostacolato la carriera di Jake, che ha continuato a ricevere proposte molto allettanti. Tante le grandi pellicole in cui l’attore statunitense ha avuto la possibilità di brillare. Tra queste ricordiamo “Zodiac” di Fincher, che racconta l’intricata storia di un serial killer, o ancora in due thriller come “Enemy” e “Prisoners” di Villenevue con cui è stato candidato a diversi premi. Ha invece ancora mostrato le sue grandi capacità drammatiche in “Stronger” e “Amore & altri rimedi” dove ha recitato con Anne Heataway, mentre nel 2017 ci ha fatto sorridere nel ruolo di un bizzarro dottore in “Okja”. Insomma, una carriera complessa in cui ha toccato tutti i generi, mostrandoci la complessità di tutte le sfaccettature dell’animo umano, di cui è capace solo un grande attore.
Paola Maria D’Agnone
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