È allarme nel Regno Unito per la variante mutata del Covid: “Purtroppo la nuova variante è fuori controllo. Dobbiamo metterla sotto controllo”, ha detto il ministro della Salute britannico Matt Hancock. Preoccupati anche i Paesi Ue, e non solo, per il rischio diffusione: alcuni – tra cui anche l’Italia – hanno già deciso di sospendere i collegamenti con il Regno Unito.
Allarme mondiale per la variante Covid che si sta diffondendo con rapidità a Londra e nel sud-est dell’Inghilterra. La mutazione del Coronavirus avrebbe una trasmissibilità molto maggiore, circa il 70% in più. Lockdown duro da oggi per la capitale britannica e le contee vicine. Casi sono stati segnalati anche in Danimarca, Paesi Bassi e Australia. Numerosi Paesi europei, tra cui Italia, Olanda e Belgio stanno sospendendo i collegamenti con il Regno Unito, o sono in procinto di farlo. Ma cosa pensano gli esperti, anche in relazione tra la nuova variante e la campagna vaccinale che dovrebbe partire in tutta la Ue il prossimo 27 dicembre?
È fuga di massa da Londra, mentre gli scozzesi, sui social, minacciano di “tenere questi spargitori di malattie londinesi fuori dalla Scozia” e “bloccare le stazioni” accusando i londinesi “di aver trascinato qui il loro orribile virus”. Italia, Belgio e Olanda (nei Paesi Bassi la variante del virus è già presente), ma altri paesi seguiranno, hanno bloccato ogni volo dal Regno Unito, mentre il ministro della sanità Matt Hancock si infuria per le migliaia di cittadini in movimento che così facendo non fanno altro che diffondere il contagio. Viene da chiedersi se tutto questo sia provocato dalle durissime misure di sicurezza definite “draconiane” di Boris Johnson che di fatto proibiscono il Natale, o da vera paura per la variante del Covid che si è diffusa nella Gran Bretagna meridionale, ma, sembra, anche in Danimarca e Australia.
«La variante inglese del Sars-Cov-2 non dovrebbe sfuggire alla protezione della vaccinazione. Questo è dovuto al fatto che gli anticorpi promossi dal vaccino hanno un bersaglio su diversi punti della proteina spike che si trova sulla superfice del virus, quindi anche se qualche piccola parte della spike si modifica, viene comunque riconosciuta». A spiegarlo all’Ansa il virologo, Fabrizio Pregliasco. Nella peggiore delle ipotesi, comunque, «non sarebbe un dover ricominciare da zero con la sperimentazione ma fare un aggiornamento della composizione del vaccino, in modo simile a quanto avviene ogni anno con quello influenzale».
«I vaccini già approvati o ancora in studio funzioneranno lo stesso in quanto i vaccini fanno produrre al nostro corpo anticorpi contro molte parti della proteina spike e la mutazione descritta riguarda solamente una piccola parte. Quindi no panic. Vigiliamo, studiamo e continuiamo con il piano vaccini». Lo assicura in un post su Facebook Matteo Bassetti, direttore della Clinica Malattie Infettive dell’Ospedale San Martino di Genova, parlando della nuova variante di coronavirus che si sta diffondendo in Inghilterra.