Denis Shapovalov, attuale n°12 della classifica ATP, è certamente uno dei talenti più cristallini del tennis attuale. Le sue caratteristiche sono ben definite, eppure il suo rendimento è troppo spesso altalenante. Una discontinuità che non ha ancora consentito al canadese di raggiungere la tanto attesa definitiva consacrazione.

La top 10 come punto di partenza

Il 21 settembre scorso, dopo l’ottimo torneo giocato a Roma con la semifinale raggiunta e persa solamente contro uno straordinario Diego Schwartzman, Shapovalov è entrato per la prima volta in carriera tra i migliori 10 tennisti al mondo. Questo storico risultato, oltre a renderlo il secondo tennista canadese della storia a riuscirci dopo Milos Raonic, è sembrato preludere a un definitivo salto di qualità. Una consacrazione tanto cercata da Shapo negli ultimi anni, dopo che nel 2017 aveva vinto l’ATP Newcomer of the Year e il premio come giocatore più migliorato dell’anno.

Denis Shapovalov entra per la prima volta in top 10
Denis Shapovalov – Photo credits: via Twitter @atptour

La settimana successiva però, è arrivata l’eliminazione al secondo turno del Roland Garros per mano di Roberto Carballés Baena, in una partita molto discussa. Giunti al quinto set con Shapovalov in vantaggio 5-4 e alla battuta, non viene ravvisata fuori una palla allo spagnolo. Una chiamata che, se corretta con l’occhio di falco, avrebbe portato Shapo a due match point. Dopo questa sconfitta il canadese esce dalla top 10, scendendo alla posizione n°11. Un percorso che riassume in pochi giorni la carriera fin qui avuta da Shapovalov. Tanti momenti alti, che si addicono alle sue qualità, a cui segue però un immediato ritorno alla “normalità”.

Come spesso gli accade, dopo il risultato deludente al Roland Garros, il canadese si è subito rialzato, ottenendo un ottimo risultato sul cemento di San Pietroburgo. Superati Viktor Troicki, Il’ja Ivaška e Stan Wawrinka, il talento classe 1999 si è dovuto arrendere in semifinale solo al futuro campione Andrej Rublev. Dopo la bella prova in Russia è arrivato però un declino per Shapovalov proprio sul finale stagione. Con tre sconfitte in altrettanti primi turni a Colonia, Vienna e Sofia, il canadese ha chiuso il suo 2020 in calando.

Cosa aspettarsi nel futuro da Shapovalov?

Questa stagione in cui sono stati totalmente assenti i tornei in erba, dichiarata dallo stesso canadese come la sua superficie preferita, ha probabilmente privato Shapovalov di qualche successo in più. Nonostante ciò, il gioco di Shapovalov gli permette di essere competitivo su tutte le superfici. Grazie al suo potente servizio e alla reattività in risposta soprattutto col rovescio, il mancino canadese si adatta bene anche al cemento e alla terra rossa. Non a caso il suo miglior risultato Slam è arrivato quest’anno, con i quarti di finale centrati sul veloce dello US Open.

Denis Shapovalov esulta al Roland Garros 2020
Denis Shapovalov – Photo credits: via Twitter @atptour

Oltre alle caratteristiche fisiche e di gioco, c’è un altro aspetto che Shapovalov dovrà tenere in considerazione: quello mentale. Come dimostrano i risultati citati in precedenza, che sono soltanto alcuni degli esempi possibili, il giovane talento canadese dovrà limare certi particolari psicologici se vorrà mantenere costanti gli alti picchi raggiunti. L’aspetto della continuità di rendimento è fondamentale per restare sugli altissimi livelli che sono nelle sue corde. Soprattutto su questo Shapovalov e il suo coach, ed ex n°8 del mondo, Mikhail Youzhny dovranno lavorare in futuro. Per far sì che la top 10 raggiunta quest’anno sia soltanto l’inizio di una carriera piena di successi.


Tommaso Mangiapane