Eclettico, folklorista, fuori dalle regole: Lucio Dalla è uno dei maggiori cantautori di questo secolo. Le sue canzoni ci accompagnano da anni regalandoci emozioni uniche, grazie ai suoi sound particolari e alla sua poesia.
Musicista di formazione jazz, Lucio Dalla è uno dei cantautori più innovativi del panorama musicale italiano. La sua melodiosa voce e la sua audacia nel mescolare generi, ritmi e sound ha reso le sue canzoni patrimonio indiscusso della nostra cultura.

Dal 1962 al 2012, anno della sua improvvisa scomparsa, Dalla ha avuto una carriera costellata da successi incredibili. Non si può pensare alla canzone d’autore italiana senza nominare Anna E Marco, La Sera dei Miracoli, Caruso, Piazza Grande, 4/03/1943, Futura etc. Le canzoni di Lucio Dalla sono un connubio di allegria, malinconia, poeticità, sentimento, passione, innovazione.
E, come succede a tutti i grandi artisti, la sua morte ha lasciato un grande vuoto, che solo la sua musica è in grado di colmare.

Lucio Dalla, dai Flippers alla carriera solista

Tra i maggiori sperimentatori della musica italiana, Lucio Dalla ha messo al centro della sua vita la musica. Sempre alla ricerca di nuovi stimoli, avanti rispetto alla concorrenza, fuori dall’ordinario e mai banale, il cantautore bolognese iniziò la sua carriera con i Flippers, gruppo jazz grazie al quale conobbe Chet Baker, leggendario trombettista e idolo di Dalla.

Giunto a Roma negli anni Sessanta, Lucio iniziò la sua carriera da solista convinto dall’amico e collega Gino Paoli. Incise il suo primo 45 giri nel 1964: fu un grande fiasco, ma questo non fermò il giovane Lucio Dalla, intento com’era a sfondare nel mondo della musica. Nel 1966 si presentò a Sanremo con Paff…Bum! insieme agli Yardbirds di Jimmy Page e Jeff Beck.

Sanremo, amore e odio con il palco dell’Ariston

Si ripresentò l’anno successivo sul palco dell’Ariston insieme ai Rokes di Shel Shapiro con il brano Bisogna saper perdere. Poi arrivò finalmente la hit giusta: 4/3/1943, che si posizionò al terzo posto diventando uno dei suoi brani leggendari. Fu da subito un grandissimo successo in Italia e oltremare.
Iniziò la scalata al successo del cantautore bolognese: l’album da cui proviene la canzone, Storie di casa mia, raggiunse le vette delle classifiche.

Nel 1973 Lucio Dalla iniziò finalmente a far conoscere la propria arte al mondo, insieme al poeta bolognese Roberto Roversi, autore di molti testi fondamentali per la carriera di Lucio. Concluso il rapporto con Roversi, dal ’77 Dalla si ritirò e iniziò a lavorare a Com’è profondo il mare, un lavoro che diede a Dalla un successo straordinario.

Lucio Dalla, una morte improvvisa

Negli anni Ottanta iniziò una serie di concerti negli USA. Dalla compose poi Caruso, brano che divenne un successo globale; in un’intervista, Dalla ha rivelato la genesi e il significato del testo della canzone, dedicata al tenore Enrico Caruso.
Un brano la cui intensità è tale da commuovere chiunque all’ascolto. Lucio ha lasciato il segno con un brano ricco di emozione e potenza.

Nel 2012, poco prima della sua morte, Lucio Dalla si esibì a Sanremo accompagnando Pierdavide Carone, con il brano Nanì. Morì poco dopo d’infarto, tre giorni dopo il suo 69° compleanno.
La sua improvvisa scomparsa ha devastato il cuore degli italiani. Tuttavia la sua musica, la sua arte, rimarrà per sempre. Lucio Dalla non è mai morto, poiché le sue canzoni vivono tutt’ora come fossero attuali, grazie alla sua capacità di stare sempre un passo avanti.

Nicole Ceccucci