Il team principal di Mercedes Formula E, Ian James, ha affermato che il campionato a zero emissioni di CO2 è oggi capace di crescere talenti e dimostrare di essere al passo con la Formula 1. Per lui, con il nuovo status di campionato mondiale, la Formula E può fornire piloti, ingegneri, staff ai team della massima serie a ruote scoperte.

Quanto è cambiata la Formula E

La Formula E nacque nel 2014 e si pose come obiettivo quello di sensibilizzare le persone alla mobilità elettrica e al cambiamento climatico. Partì con delle ottime basi, con idee realizzabili, e crebbe sino a creare una nuova generazione di monoposto. Nel mentre è accaduto tutto questo, sulla griglia si sono succeduti vari team, piloti, ingegneri. C’è stato chi aveva già un gran riconoscimento sul “palco” del motorsport, chi invece è entrato ancora acerbo. Nelle prime edizioni è stato così, piloti provenienti da altri campionati (particolarmente quelli GT) e da esperienze non eccellenti in Formula 1. Talenti all’ultima piazza o meno, che la Formula E ha accolto a braccia aperte pur di crearsi quel bacino di pubblico che seguisse la competizione.

É questa la differenza sostanziale, secondo Ian James, tra la Formula E del 2014 e quella del 2021. Secondo il TP del Mercedes-Benz EQ Formula E Team, la Formula E è giunta al momento in cui i piloti desiderano correre in questa categoria, vista anche un po’ come propedeutica alla F1. Essere oggi in Formula E, come prima vera esperienza professionale, significa avere una rampa verso il successo.

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Una foto scattata durante i test di Valencia per la stagione 5, con Ian james, Nyck De Vries ed una collega – Photo Credit: Mirror Sport Twitter

Non solo piloti: anche ingegneri e meccanici tra i talenti

Ian James ha dichiarato che non solo i piloti, ma anche lo staff impegnato al loro fianco, nei box, è visto con grande attenzione dalla F1. Molto spesso ci si dimentica che dietro grandi piloti c’è un gran team, e che ogni team è composto da decine e decine di persone. Ciascuna di esse ha un ruolo ben preciso, che è fondamentale per avere performance di alto livello. Dietro ad un pilota c’è un ingegnere che cura la parte teorica e guida le operazioni ai box, e ci sono i meccanici, che curano la parte pratica. Forte di veterani provenienti dalla F1, James ha potuto affermare che anche le persone che rivestono questi ruoli nel campionato elettrico possono ora vedere le porte aperte verso altri campionati importanti, sicuramente più di quanto lo era prima.

“Con l’acquisizione dello status di Campionato del Mondo FIA dalla la season 7, la serie si stia avvicinando a un punto in cui piloti e staff del team possono ora passare direttamente alla F1. Vedo un’opportunità in cui, di anno in anno, vedremo la gente muoversi tra le due serie. Ci sono delle ragioni molto valide per questo: entrambi i campionati seguono lo stesso flusso. E ci tengo a ribadire una cosa: lo status di Campionato del Mondo ce lo siamo meritati, e ci sarà di grande aiuto per il futuro”.

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Un dettaglio della Silver Arrow 02, vettura della prossima stagione di Formula E – Photo Credit: Mercedes EQ Formula E Team Twitter

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Alessio Auriemma