Oggi 30 dicembre ricordiamo la scomparsa della grandissima scienziata Rita Levi Montalcini. Orgoglio italiano, la neurologa torinese scompare il 30 dicembre 2012 a Roma. La sua è una figura di fondamentale importanza, che dona speranza. Infatti, la sua è stata una vita completamente dedita alla scienza, che le ha permesso di scoprire il cosiddetto NGF, il fattore di accrescimento della fibra nervosa, in neurologia. La sua costante ricerca le ha permesso di vincere il premio Nobel per la medicina, nel 1986.

La straordinaria vita della dottoressa Levi Montalcini è stata lunga, piena, ma soprattutto rivoluzionaria. Infatti, la scienziata credeva fortemente nella parità di genere, sostenendo che nel mondo ci fossero pari opportunità, sia per gli uomini che per le donne. Inoltre, nonostante fosse educata al pensiero laico, fu vittima delle leggi razziali.

La gioventù di Rita Levi Montalcini

La famiglia Levi Montalcini era di religione ebraica ma, per volere dei genitori, tutti i figli sono stati cresciuti con pensiero laico. Rita aveva tre fratelli: Gino, Anna e la gemella Paola, a cui sarà legata per tutta la vita, nonostante la lontananza oltreoceano. Dopo la laurea in medicina, conseguita nel 1936 con 110 e lode, la dottoressa Levi Montalcini comincia a lavorare presso l’Istituto di Giuseppe Levi. Sceglie poi la specializzazione in Psichiatria e e Neurologia.

Comincia quindi a lavorare sul funzionamento del cervello, osservando il comportamento di alcuni embrioni di polli, dal concepimento alla nascita. A causa però delle leggi razziali del 1938, Rita Levi Montalcini è costretta a emigrare in Belgio. Seguirà per lei un periodo tormentato tra Bruxelles, Torino e Firenze. Nonostante la guerra, non si fermerà con la sua ricerca, improvvisando un laboratorio nella sua camera. Il suo assistente poi sarà lo stesso Giuseppe Levi.

La famiglia Levi Montalcini - PhotoCredit: © Rba Italia - Collezione Grandi Donne, storicang.it
La famiglia Levi Montalcini – PhotoCredit: © Rba Italia – Collezione Grandi Donne, storicang.it

Il suo ruolo nella gioventù e come donna

Rita Levi Montalcini ha dedicato la sua intera vita alla scienza. Unica donna italiana a vincere il Nobel per la medicina, ha più volte affermato di non volere una famiglia. Il suo pensiero rivoluzionario nei confronti della donna casalinga e madre è stato di grande ispirazione per intere generazioni. Infatti, è proprio ai giovani che la dottoressa Levi Montalcini si è rivolta più volte. Tramite il CNR ha avuto occasione di lavorare con gruppi di ragazzi che ha invitato a partecipare ai problemi sociali e a pensare al miglioramento del mondo attuale.

La dottoressa Levi Montalcini si spegnerà all’età di 103 anni, il 30 dicembre 2012. Attualmente riposa al cimitero Monumentale di Torino. La ricordiamo come rivoluzionaria, attivista per la parità di genere, impegnata politicamente (aveva prestato servizio come medico militare, e aveva mostrato la sua vicinanza alla Resistenza Italiana). Il suo impegno l’ha portata a ricevere la carica di senatrice a vita, oltre a tantissimi altri riconoscimenti che l’hanno resa una donna e un esempio straordinario.

a cura di Marianna Soru

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