Con Papu Gomez in uscita dall’Atalanta, l’Inter ha fissato il suo obiettivo per il mercato di gennaio. Si era detto prima vendere, poi comprare e così sarà. L’addio di Nainggolan è cosa fatta, con il belga che si è accasato al Cagliari. Restano da snodare le questioni relative a Pinamonti e soprattutto Christian Eriksen. Con l’arrivo di Pochettino sulla panchina del PSG, le carte in tavola per il danese potrebbero cambiare; il mister e il centrocampista, che insieme hanno fatto le ultime fortune del Tottenham, potrebbero ricongiungersi. Solo quando saranno chiuse queste cessioni, i nerazzurri potranno pensare a rinforzarsi.

Pochettino-Eriksen: di nuovo insieme?

L’addio di Eriksen sembra abbastanza scontato. Il problema, fino a qualche settimana fa, erano la formula della cessione e i possibili acquirenti. A gennaio, in questo particolare momento di difficoltà finanziaria nessuno si sente in grado di attuare operazioni costose. Si erano fatte avanti per il danese il Manchester United e l’Arsenal, ma con offerte decisamente inferiori rispetto a quanto chiesto dai nerazzurri. L’arrivo di Pochettino sulla panchina del PSG (adesso ufficiale), potrebbe trovare una nuova contendente. L’Inter potrebbe accettare anche uno scambio con Paredes, centrocampista apprezzato da Conte. Tutto da vedere.

Il piano “Gomez”

Messo alla porta sia da Gasperini che dalla società, l’attuale attaccante dell’Atalanta cerca una nuova sistemazione in questo mercato di gennaio. I bergamaschi chiedono 10 milioni di euro per il cartellino, ma non hanno ancora ricevuto nessuna offerta vicina a quella richiesta. Oltre l’Inter, anche le altre società interessate come Roma, Lazio e Milan non possono permettersi spese di questo tipo. I nerazzurri, però, in caso di monetizzazione dalle cessioni di Eriksen, appunto, e Pinamonti, potrebbero sbancare la concorrenza e portare il Papu a Milano. Così riporta calciomercato.com, che racconta anche di altri obiettivi. I nomi per la quarta punta sono anche quelli di Pavoletti, Lasagna, Origi e Pellé. L’arrivo dell’argentino, però, darebbe sicuramente una spinta più decisiva.

Francesco Ricapito

LEGGI TUTTI GLI ARTICOLI DELL’AUTORE

Seguici su Metropolitan Magazine