Un proverbio cinese afferma che esistono tre verità: “la mia, la tua e la verità”. Mai serie TV fu più vicina ad incarnare un concetto di quanto lo è stata Cobra Kai 3, disponibile su Netflix da capodanno. Dopo la conclusione della seconda, che aveva lasciato tutti con il fiato sospeso, e il passaggio della produzione da YouTube Premium a Netflix, le nostre due generazioni di combattenti del Karate sono ora pronti per fare il loro grande e atteso ritorno, il tutto per perseguire il proprio obiettivo.
Se quindi le premesse per una stagione mozzafiato ci sono tutte, c’è da dire che come sempre nella serie prevale il “meglio le botte che le parole”, dinamica un po’ pretestuosa che porta a risolvere il tutto spesso più con il Karate che con il dialogo. Un po’ come nella vita vera. Ragazzi perseguitati e bullizzati, lotte all’ultimo sangue, saper affrontare le proprie paure, imparare a conoscersi e conoscere gli altri, comprendere l’importanza degli insegnamenti: tutto questo è il nucleo centrale della terza stagione di Cobra Kai, che assume quasi l’aspetto più brutale di denuncia sociale, mostrando, soprattutto ai più giovani, a cosa può portare la rivalità lontana dal concetto di sportività.
La serie TV sull’arte marziale più famosa di sempre
Lo show televisivo vede protagonisti i due karateka più famosi del cinema: Johnny Lawrence e Daniel LoRusso, del film The Karate Kid, rispettivamente interpretati da William Zabka e Ralph Macchio. La serie TV sull’arte marziale più famosa di sempre, però, vanta anche la partecipazione di un altro veterano della serie di film del franchise The Karate Kid, Martin Kove che veste i panni dello spietato John Kreese. La terza stagione, pur mantenendo intatti i toni comici, tutti sulle spalle del grande protagonista, William Zabka, comincia a prendersi di più sul serio affrontando tematiche più complesse.
Non è un caso che gli episodi migliori sono i centrali, quelli che spingono Daniel a Okinawa sulle tracce del suo passato con il Maestro Miyagi; e cioè lontano dai colpi proibiti e improbabili e più vicino a un delicato e innocuo sentimentalismo. Ma anche lì, in un due episodi che rendono omaggio a Karate Kid II, dopo essersi riunito con la sua Kumiko, spunta fuori lo scontro che ha il sapore della rivincita con il suo nemico dell’epoca Chozen, qui nelle vesti di nuovo alleato-maestro, pronto a insegnarli le tecniche segrete che il Maestro Miyagi non gli ha mai rivelato. Tra le vecchie glorie che ritornano dal passato c’è anche Ali Mills, interpretato da Elizabeth Shue. Per lei, biondina contesa tra Johnny e Daniel nel primo Karate Kid, c’è uno spazio importante nel finale di stagione.
Inevitabile Cobra Kai 4
La maggior parte degli episodi che costituiscono questo terzo capitolo sono finalizzati a creare nuovi equilibri all’interno delle fazioni rivali del Cobra Kai e del Miyagi Do Karate, senza dimenticare che Johnny Lawrence è ormai senza una classe da poter allenare, avendo ceduto il dojo al suo cattivissimo sensei Kreese durante la seconda stagione. In definitiva, Cobra Kai 3, pur pescando con flashback continui nel passato di Karate Kid, perde molto di quella genialità iniziale seguendo l’esempio proprio di Karate Kid, che con il terzo capitolo iniziò a perdere i pezzi per diventare tutt’altro.
Purtroppo, il fascino e la magia dei primi due capitoli qui non ci sono. Ma per chi la ama e proprio non vuole perderla, tranquilli: è già stata annunciata la quarta stagione, inevitabile per la resa dei conti finale tra le forze rimaste in gioco. Del resto come diceva Johnny:
Il karatè è basato sulla forza: se non siete forti dentro non potete esserlo all’esterno.
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Giuliana Aglio