Quando Cosmopolitan ha reso pubbliche le cover per il numero di Febbraio 2021, si è scatenata la polemica sui social e non solo.
La copertina ritrae delle donne che sorridono, vivono la loro vita e fanno anche ginnastica, accompagnate dalla scritta “This is Healthy!”. L’indignazione nasce dalla forma fisica delle cover girl in questione, visibilmente sovrappeso.
Noi BRAVE vogliamo fare il punto su questa polemica, per parlare anche di come il salutismo sia spesso un cavallo di Troia per la grassofobia.
I medici si scagliano contro Cosmopolitan
Tra le prime persone a esprimersi sulle copertine di Cosmopolitan, troviamo il Dottore Max Pemberton, che scrive sul Daily Mail un articolo in cui si scaglia contro la rappresentazione dei corpi obesi. Nonostante a parlare sia un medico, i toni usati sfiorano il body horror: il signor Pemberton non riesce proprio a parlare di grasso in modo neutrale, e la grassofobia è palese nelle sue parole.
That there is any reason to be proud of the fact you cannot sit in an airline seat or walk without a stick?
And should you really congratulate yourself that you have eaten so much that the sheer weight of your body is gradually killing you?
La soluzione prospettata da persone come Max Pemberton sembra semplice: mangiare meno, fare più sport. Il problema di molti medici che si approcciano al peso dei loro pazienti, sono grassofobici, poichè interpretano l’obesità patologica come pigrizia e decadenza, e le persone grasse come animali che non sanno controllare i propri istinti. Per fortuna, però, è stata la medicina stessa a confutare questa visione.
L’esperimento di Vincent Felitti
Alla fine degli anni ’80, il dottor Felitti escogitò un metodo per curare l’obesità patologica di alcuni pazienti: decise di mettere a dieta ferrea (praticamente un digiuno monitorato e affiancato da integratori) per un anno alcune persone obese che aveva in cura. Il metodo effettivamente funzionava, e quasi tutti riuscivano a perdere il peso in eccesso. Dopo pochi mesi, però, si accorsero che i partecipanti che avevano perso più chili, cadevano in depressione e appena usciti dal programma di dimagrimento, tendevano a ingrassare nuovamente. Felitti, smise dunque di ordinare ai suoi pazienti cosa fare, e iniziò ad ascoltare le loro storie. Vennero fuori le sofferenze e i traumi che si celavano dietro al rapporto con il cibo, e di come la stazza fisica fosse anche un modo per proteggersi dal mondo.
Ci racconta qualcosa di molto simile Roxanne Gay, nel suo memoir “Fame”, dove racconta di come, a causa dello stupro subito, ha sentito la necessità di nascondersi in un corpo grasso.
Queste storie ci dovrebbero far capire come di come l’approccio alla salute e al mito del corpo sano, non può essere slegato dal vissuto della singola persone. Per questo, non possiamo pontificare su quale corpo è sano, e quale non lo è. Nella copertina di Cosmopolitan, vediamo due donne sorridere e fare ginnastica. L’immagine mostra una scena di vita quotidiana allegra e salutare, che non dovrebbe apparire in contrasto con la loro forma fisica.
Healthy at every size
Molti nutrizionisti, grazie anche ai movimenti del fat acceptance e della body neutrality, hanno abbracciato il concetto di Healty at every size, ovvero “in salute a prescindere dalla taglia”. L’approccio è quello di migliorare il proprio stile di vita e la propria alimentazione, senza avere come unico scopo la perdita di peso. Quindi, una dieta sana ma anche soddisfacente, attività all’aria aperta per muoversi e ridurre lo stress e una concezione olistica del corpo e dei suoi bisogni, anche dal punto di vista psicologico. L’obiettivo è anche quello di evitare diete drastiche, che spesso sono rimedi temporanei e causano malessere psicologico.
La copertina di Cosmopolitan, da cui siamo partiti, sembra abbracciare questo approccio, che a noi BRAVE sembra veramente rivoluzionario, e per una rivista femminile, è sicuramente di grande impatto.