Uno dei luoghi da visitare vicino Roma è sicuramente Torreinpietra, una frazione del comune di Fiumicino, dove è molto sentito il rito di benedizione degli animali per la festa di San’Antonio Abate.
Torreinpietra
Diverse sono le emergenze di interesse storico e culturale. Centro di maggiore attrazione è sicuramente il Castello, che ci appare oggi nelle forme e strutture del XVI secolo.
L’ antico Castello risale al 1254 quando era proprietà della famiglia Normanni. Nei secoli si susseguirono diverse famiglie nella proprietà e nella gestione dei terreni limitrofi, come gli Anguillara nel XV° sec., poi i Massimo e poi i Peretti. Nel 1639 la proprietà passo principi Falconieri. Su loro commissione Ferdinando Fuga realizzò la chiesa e lo scalone del piano nobile del castello. Il Ghezzi ne realizzò gli affreschi per l’anno giubilare 1725. Il Castello è oggi ancora abitato dagli eredi Albertini-Carandini che ne promuovono attività di ricettività. Il castello fa parte dell’ADSI associazione dimore storiche italiane.
Sant’Antonio e la benedizione degli animali
A Torrimpietra c’è l’unica chiesa della Diocesi di Roma dedicata a S. Antonio Abate, protettore degli animali.
Presso la chiesa per la festa di Sant’Antonio Abate il 17 gennaio era consuetudine il particolare rito di benedizione degli animali. Ma è stato comunicato che, quest’anno, anche per gli animali la benedizione avverà sui social per scongiurare assembramenti. Ma è bello ricordare che ogni anno in questa occasione si rinnovava questo antico rito in una atmosfera gioiosa in compagnia di cani, gatti, cavalli, conigli, caprette, galline e papere. La benedizione, come spesso i parroci ricordano, era indirizzata ovviamente anche a tutti gli “animali su due gambe” che convenivano per la festa di san’Antonio Abate.
Sant’Antonio Abate
Sant’Antonio Abate è considerato patrono dei macellai e salumai, dei contadini e degli allevatori e come protettore degli animali domestici. Ma la tradizione di benedire gli animali non è legata direttamente a santo. Infatti nel Medioevo in terra tedesca era consuetudine che ogni villaggio allevasse un maiale da destinare all’ospedale, dove prestavano il loro servizio i monaci di sant’Antonio.
di M.C. Cadolini