Alain Delon ha lavorato con registi straordinari come René Clément, Luchino Visconti e Jean-Pierre Melville. Una lunga carriera la sua, costellata di successi. La carrellata di personaggi da lui interpretati è ricca e vede tra i tanti il malinconico e ingenuo Rocco di Rocco e i suoi fratelli (1960), l’ambizioso principe Tancredi in Il Gattopardo (1963), il gangster Rogert Startet in Il clan dei siciliani (1969), il supplente Daniele Dominici in La prima notte di quiete (1972) e l’affascinante Zorro nell’omonimo film di Duccio Tessari del 1975. Alain Delon si è aggiudicato importanti riconoscimenti come il Premio César, il David di Donatello, l’Orso d’oro alla carriera al Festival di Berlino, solo per citarne alcuni. Dagli anni ’70 in avanti si è cimentato come produttore cinematografico, portando avanti la Adel Productions, e in qualità di regista: ha diretto, infatti, Per la pelle di un poliziotto nel 1981 e nel drammatico Braccato del ’83). Nel 2017 Alain Delon ha annunciato il ritiro dalle scene. 

Alain Delon è diventato attore per caso. Figlio di Fabien Delon, direttore di un piccolo cinema di quartiere, Le Règina, e di Edìth Arnold, una giovane commessa di farmacia, vanterebbe dei legami di sangue addirittura con Napoleone Bonaparte. Nel 1939 i genitori si separano e per il piccolo Alain, che aveva appena 4 anni, è un duro colpo. La madre, nonostante l’affetto per il figlio, decide di affidare Alain ad una famiglia adottiva, il cui padre era guardia carceraria della prigione di Fresnes. Un periodo che segnerà Delon profondamente e che tuttavia gli servirà per interpretare i suoi tormentati personaggi sul grande schermo. Ad otto anni torna a vivere con la madre, frequenta alcuni collegi, ma viene espulso continuamente per la sua indole ribelle. All’età di 14 anni lascia la scuola: nel frattempo la madre si risposa con un maestro salumiere, Paul Bologne, che lo prende come apprendista nella sua macelleria. A 17 anni però decide di arruolarsi nella marina francese e prende parte alla guerra in Indocina. Dopo 5 anni viene congedato, dopo aver totalizzato ben 11 mesi complessivi di prigione per indisciplina. Nel 1956 Alain Delon torna in Francia e si cimenta nei più disparati lavoro: commesso, facchino, cameriere e come ha raccontato lui stesso, per via delle ristrettezze economiche, è finito a fare il bohémien a Montmartre. L’incontro con la giovane attrice Brigitte Auber gli cambierà la vita: la donna lo presenta a Jean-Claude Brialy, che colpito dalla sua straordinaria bellezza lo invita al Festival di Cannes. È solo l’inizio del successo.