Benvenuti nell’universo narrativo di StoryLine. Abbiamo dedicato il racconto di oggi ad una giornata molto importante per le scuole e le nuove generazioni sempre più connesse alla rete. La puntata di oggi è dedicata al Safer Internt Day ispirandoci ad alcuni recenti fatti cronaca che hanno colpito i minori a causa del cattivo utilizzo della rete.
Safer Internet Day, l’inizio
“Mia preziosissima Licia”, “Cara Licia” poi alla fine Livio scrisse semplicemente “Ehi Li”, il loro saluto confidenziale. Aveva solo 16 anni eppure si ritrovava a scrivere un post sui social con la pressione e i dubbi di un uomo adulto. Un post proprio in quel mondo, che come dimostrava la ricorrenza del giorno, il Safer Internet Day, doveva diventare più sicuro o almeno un posto senza le disarmanti perplessità che passavano per la testa di Livio. Un’insicurezza che gli stava gli togliendo il respiro a causa del motivo delicato per cui stava scrivendo il post. Qualcosa che aveva preso troppo alla leggera che ora rischiava di farlo rodere dai sensi di colpa. E se anche si ricordava di essere solo un ragazzino questo non lo confortava di certo come lo avrebbe tranquillizzato un messaggio di Licia.
A volte si ingannava dicendo a se stesso che la sua compagna di banco, la sua amica del cuore, la sua cotta non dichiarata sarebbe ritornata tra un momento per discutere del prossimo costume di Achille Lauro a Sanremo. La realtà invece gli diceva che Licia era scomparsa da 10 giorni inseguendo un uomo misterioso che si faceva chiamare in rete Mister No. Una persona che Livio aveva soprannominato il postatore nero. Quest’uomo si divertiva a pubblicare sul social video che lo ritraevano in sfide impossibili per insegnare agli altri come essere forti. Vi erano poi post che esortavano a ribellarsi contro quelle che Mister No chiamava costrizioni sociali in nome del vero amore. “Ti ricordi quando ti dissi di non aprire quella porta perchè non sai dove ti può portare?”, riprese a scrivere Livio. In quell’istante ricordò il momento in cui aveva detto a Licia di lasciar perdere e di bloccare questo fantomatico postatore nero.
Amore e Li
“Io mi ricordo che nemmeno io avevo pensato a tutto questo perdendomi nella stupida gelosia verso qualcuno a cui non avevo mai chiesto di essere mia o per paura o perchè semplicemente era già il centro del tuo mondo. Mi bastava vederti sorridere seduta nel banco vicino al mio, essere il tuo confidente, consolarti quando litigavi con le amiche poi un bel giorno non mi hai più detto niente”. “Non mi hai più detto niente”, ripetè tra se Livo continuando a scrivere. Gli occhi gli si bagnarono nonostante le lacrime fossero trattenute con tutta la forza possibile. Ancora si sforzava Livio di trovare una spiegazione.
Ancora si sforzava di capire come quei vispi occhi azzurri di Licia che tutti giorni a scuola lo guardavano interessati negli ultimi due mesi fossero rivolti dall’altra parte. Livio si mentiva parlando di gelosia e di un presunto nuovo ragazzo che gliela voleva portar via. Invece a lui non restava che attendere il giorno in cui non si sarebbe potuta più sedere al suo fianco ascoltando il suo ennesimo “Non ci sono, non posso”. Poi quella terribile scoperta di una macchia rossa su una camicia durante la ricreazione. Licia insisteva che non si era fatta nulla ma Livio non si fermò le scoprì il braccio. Vide un taglio fresco a forma di balena, probabilmente una delle prove di Mister No. Licia disse di non dire nulla a nessuno per non rovinare la sua passionale storia d’amore con l’uomo della sua vita. Un uomo che presto l’avrebbe portata in posto dove avrebbero potuto essere liberi.
Non sei mai andata via
“Sai Li io volevo fermarti ma quando siamo tornati in classe dove avrei detto tutto alla professoressa te ne eri già andata via inseguendo quella credevi fosse la tua liberazione. La libertà non si conquista partecipando ad assurde sfide virtuali ma vivendo ogni giorno la bellezza della nostra vita lottando contro chi ce la vuole portar via”. Livio pensò che forse avrebbe dovuto dirglielo prima invece di mandarla a quel paese usando l’istinto come fosse la ragione. Credeva che fosse una bravata poi le ore divennero giorni. Infine il segno a forma di balena ed inquietanti video furono ritrovati sul cellulare e sul computer di Licia dalla polizia. Di Mister No nessuna traccia, solo una terribile storia di ragazzine adescate promettendo un assurdo ed incredibile amore che evidentemente nella vita non riuscivano a trovare.
“Li lo so che certe cose non ti piace dirle nemmeno ai tuoi genitori ma con me puoi parlare e prendere la mia mano per uscire, per quanto sia profondo, dal buco di dolore in cui sei nascosta”. Livio stavolta pianse ma non smise di scrivere nemmeno quando il suo cellulare si illuminò segnalando un messaggio. Era il gruppo di classe dove era stato postato un articolo di giornale con una foto di una giovane donna che che giaceva sul letto con una cintura al collo. Una cintura con la quale si era soffocata mentre registrava un video da postare in rete. Per Livio però non poteva e non doveva essere assolutamente Licia. Perciò come se nulla fosse scrisse “Ti aspetterò per riportarti a casa” e poi postò il messaggio mentre suonavano inesorabilmente alla porta urlando “L’hanno trovata“!.
Stefano Delle Cave