Finalmente, dopo un lungo periodo di prove e test, vi presentiamo con orgoglio la Recensione di Super Mario 3D World + Bowser’s Fury. Se non avete letto l’anteprima pubblicata qualche settimana fa, e disponibile a questo indirizzo, vi invitiamo caldamente a recuperarla. Troverete informazioni e prime impressioni utili a comprendere al meglio la recensione che segue.
Infatti, concentrerò sforzi maggiori e parole per descrivervi con dovizia di particolari l’esperienza Bowser’s Fury, piuttosto che il gioco base. Il quale è stato, oltretutto, ampiamente trattato nell’anteprima linkata in alto. Il fatto è che non mi aspettavo di godermi così tanto Bowser’s Fury, un esperimento sulle cui fondazioni solidissime sono certo Nintendo possa costruire addirittura un gioco a sè stante ben più vasto e strutturato.
Ancora una volta, quindi, la versatilità dell’idraulico baffuto e di rosso (e blu) vestito è manifesta in un “+” che è ben più di un semplice “più”. E diventa un validissimo motivo di acquisto del gioco anche da parte di chi ha posseduto e possiede una Wii U con il gioco vanilla Super Mario 3D World.
Super Mario 3D World + Bowser’s Fury Recensione, in origine c’era un paddone…
Nonostante quanto detto sopra, una conferma delle parole spese in fase di anteprima è d’obbligo. Pertanto, sappiate che giocare a Super Mario 3D World, anche senza Bowser’s Fury, resta un’esperienza divertentissima, leggera, e che intrattiene dal primo all’ultimo livello con un’altalena di attrazioni sempre diversa. Ritornare nei livelli del titolo su nintendo Switch, oltretutto, mi ha ricordato di quanto, già su Wii U, l’intento di Nintendo fosse quello di offrire tanti, piccoli e compatti parchi giochi a tema diversi in ogni stage.
La meccanica di base è quella, collaudatissima, del “rinse and repeat”. Il livello, quindi, inizia con una challenge solitamente poco rischiosa, insegnandoci a gestire una meccanica che richiede un item, un personaggio (dei quattro disponibili fra Mario, Peach, Toad e Luigi… più una sorpresa a fine gioco) o una movenza particolare per essere portata a termine. Quindi, nel corso del livello, la situazione va complicandosi sempre di più, sfruttando variazioni e combinazioni della meccanica iniziale.
Quante stelle hai preso?
Questa è solo apparentemente una semplificazione, perchè oltre a “giocare” su una meccanica a tema, il level design è costruito su molteplici piani sovrapposti, dipendenti ciascuno dalla necessità di rendere il gioco rigiocabile in ALMENO tre modi diversi. (Almeno, perchè in realtà sono molti, molti di più).
Il primo, ovviamente, è giocare da soli, con l’obiettivo di arrivare alla bandierina finale e passare al livello successivo. Il secondo, poi, è in multiplayer, e già le cose iniziano a complicarsi. Come vi abbiamo raccontato in fase di anteprima, Mario 3D World è il primo gioco di Super Mario in 3D giocabile in multiplayer online con un matchmaking fra sconosciuti. Una novità assoluta e necessaria a far comprendere quanta dedizione i developer avessero riposto nella fruibilità degli stage da parte di più giocatori contemporaneamente.
Il terzo, infine, è “il gioco completista”, alla ricerca delle tre stelle verdi nascoste nei livelli. Per arrivare alla fine del gioco è necessario prendere un minimo di stelle verdi, e infatti, ogni stage mette ben in vista alcune di esse come a dire “ehi, almeno questa ti servirà”. Quanto alle altre, alcune sono nascoste con perizia e ingegno, al punto che per ottenerle è necessario un livello di curiosità e abilità spesso molto più alto di quello richiesto per il solo obiettivo “bandierina”.
…poi è diventato un gattone (portatile)!
Scrivendo questo testo, mi rendo conto, e vorrei ve ne rendeste conto anche voi, di quanto sia facile spiegare il funzionamento di un gioco di Super Mario. Di quanto sia immediato entrare in un livello, schiacciare un goomba, prendere il potenziamento gatto e arrampicarsi su una parete. E di quanto sia divertente, poi, trovare casualmente in quella parete una rientranza con un segreto, un premio, un reward. Da quel momento in poi, vi cimenterete sempre più spesso in arrampicate casuali, sperando di ripetere l’esperienza, e trovare altri segreti, altre stelle. O magari invece no, resterete fedeli al vostro playstile rapido, e continuerete a completare livelli uno dietro l’altro fino alla sfida finale. Va bene ugualmente.
Mi sono reso conto, anche, di quanto la fruizione portatile rispetto a quella “fissa” modifichi l’approccio a ogni stage, ad esempio variando l’attenzione che ponevo ai dettagli meno notevoli su schermo. Di contro, in portatilità Super Mario 3D World diventa gustoso come un piattone di ciliege; dove ogni livello ti spinge a chiederti “cosa si inventeranno la prossima volta?” e non restando mai delusi. La potenza aumentata di Switch rispetto alla Wii U, quindi, fa una differenza enorme anche in questo, consentendo un accesso praticamente istantaneo al gioco. Vi troverete spesso a mettere in sleep mode la console, e a tornare in momenti anche brevissimi di riposo su un livello, per rilassarvi e, magari, trovare quell’ultima stella infamissima nascosta laggiù: dentro alla rientranza a forma di vertebra di moffetta.
Super Mario 3D World + Bowser’s Fury Recensione, prima Captain Toad, e poi?
Captain Toad Treasure Tracker è nato dai livelli speciali di Super Mario 3D World. Quei deliziosi mini-puzzle pensati per “staccare” il giocatore dalla routine dei livelli classici, ricevettero così tanti complimenti che fu naturale per Nintendo lavorare a un gioco stand-alone. Così, come io sto per fare ora in questa recensione, spero siano in molti a parlare bene di Bowser’s Fury; così che Nintendo possa pensare di farne una nuova hit in futuro.
Perciò, Bowser’s Fury è un altro “figlio” di Super Mario 3D World. E che figlio; uno spin off open world (WOW) di Super Mario 3D World, ambientato su un arcipelago misterioso pieno zeppo di creature gattose e misteri. Bowser Junior, disperato, chiede il nostro aiuto per salvare suo padre; il quale, evidentemente, nel corso della ricerca di un espediente per mettere Mario finalmente alla berlina è rimasto coinvolto in faccende più grandi di lui, diventando un enorme Godzilla Nero di rabbia (e di inchiostro) senza controllo.
Il buon cuore di Mario non esita nemmeno un secondo: bisogna aiutare il piccolo Bowserino (che poi di chi è figlio? Di Bowser e? Boh). Così, insieme i due collaborano per recuperare i Solegatti, misteriosi power up, occultati nelle isole dell’arcipelago. Il compito si rivela ben presto più grande del previsto, in quanto l’inchiostro nero che avvolge Bowser e il mondo circostante le isole “Gatto” va rimosso “una zampata galattica alla volta”. Non solo, quindi, Mario deve superare ostacoli da platform tipici dei livelli classici a cui è abituato. Ma, una volta recuperati i Solegatti dati in premio nelle varie isole tematiche in cui i suddetti ostacoli sono distribuiti, deve anche indossare la Giga Campana posta al centro dell’isola principale; una reliquia misteriosa che gli dona poteri felini oltre ogni immaginazione, rendendolo gigantesco e temibile tanto quanto la sua controparte malefica.
Non avete mai giocato a un Mario così “open”
Ancora una volta, raccontare cosa sia Bowser’s Fury è un compito tanto facile quanto difficilissimo. Proprio come un qualunque gioco di Mario, ma come nessun gioco di mario nell’effettivo, le modalità di approccio allo spin off sono molteplici; e tutte divertenti a modo loro. Similmente a quanto accade in Zelda Breath of the Wild (il cui solo paragone con un gioco di Mario ci fa rizzare tutta la pelliccia dall’emozione) si può correre verso i solegatti strettamente indispensabili a sbloccare la giga campana. Quindi, sfidare Bowser, sconfiggerlo, e godersi l’ambito finale. Cerot, non senza aver lottato “con le unghie e con i denti” in diverse Boss fight caratterizzate; sempre diversificate l’una dall’altra mediante l’aggiunta di attacchi sempre diversi nell’arsenale dell’arrabbiatissimo Bowser.
Oppure, si può esplorare con calma l’arcipelago in lungo e in largo, cercare tutte le aree segrete, i solegatti nascosti e le sfide a difficoltà crescente che ogni solegatto sblocca in ogni isola tematica del titolo. Il mondo creato per contenere Bowser’s Fury è elegante, vario, stimolante e compatto. Perfetto, insomma, per testare come Mario se la sarebbe cavata con una sorta di Sandbox rimaneggiato e rivisto. Stabilire un genere per Bowser’s Fury, di fatto, è praticamente impossibile.
Tutto è uguale e niente è identico
Partendo come una “scatola piena di sabbia colorata” con cui divertirsi, lo spin off propone boss fight con Bowser; ma anche scontri con mini-boss in apposite arene da sbloccare e raggiungere in modo sempre diverso e più impegnativo; nonchè sezioni di platform puro ed enigmi interessanti; e poi ancora sfide di velocità, e corse a perdifiato lungo sezioni lievemente modificate di ogni zona. Infatti, questo è l’aspetto che forse mi ha colpito di più, data la portata ridotta della produzione: il mondo di gioco non resta statico e uguale a sè stesso per tutto il playthrough.
Completando challenge e ottenendo solegatti, sconfiggendo Bowser più volte di fila, ogni area si adatta alla sfida successiva; in una versione riveduta e corretta del sistema “rinse and repeat” citato più in alto nella recensione. In questo caso, non si tratta di avere un livello che inizia e finisce proponendo una challenge rivista più volte nel corso dello svolgimento del livello. Piuttosto, Nintendo ha creato un mondo con isole a tema le cui attrazioni, tutte diverse e altrettanto valide, si adattano ai progressi fatti dal giocatore per proporgli un nuovo obiettivo. E regalare, in ultimo, una piacevolissima sensazione di progressione e avanzamento costante.
Bowser Gigamax?
A potenziare ulteriormente questa sensazione, cadenzando l’avanzare delle ore nel gioco con un ritmo sempre più incalzante, c’è proprio il cattivone principale: Bowser. Se infatti passeremo troppo tempo ad accumulare solegatti, Bowser si sveglierà dal torpore iniziale, iniziando ad attaccare e distruggendo tutto lungo il suo cammino. Nuovi blocchi precipitano dal cielo rendendo accessibili zone nascoste fino a quel momento, e una pioggia nera inizia a riversarsi sull’arcipelago. Solo recuperare un solegatto può, inizialmente, arrestare l’avanzata di Bowser. Ma, ovviamente, questo vale per un breve periodo: fino al prossimo momento in cui Bowser si scatenerà, provocando l’attivazione della Giga Campana. E permettendoci, quindi, di combattere ad armi pari.
Lasciandovi il piacere di scoprire come combattere Bowser gigante possa rivelarsi divertente e impegnativo (mai troppo in realtà, tranne che nelle fasi finali) vi basti sapere che questa è la versione più cool, cattiva, enormemente spaventosa e inquietante di Bowser mai vista. Meravigliosamente terrificante!
E Bowserino? Al figlioletto di Bowser è relegata una funzione di supporto asimmetrico in single Player, e di gioco attivo durante le sessioni multigiocatore. Con il suo pennello colorato, in contrapposizione con la tinta nera predominante nella palette paterna, Bowser Junior può creare e tenere in magazzino per noi potenziamenti a partire da graffiti sui muri; inoltre, può sconfiggere piccoli avversari che attentano alla nostra “coda”, o fare da trampolino per raggiungere alture troppo elevate quando siamo senza power-up.
Super Mario 3D World + Bowser’s Fury Recensione, in conclusione: la salopette è tornata di moda
Super Mario 3D World + Bowser’s Fury è l’ennesima conferma. Una volta scoperchiato il tetto sulla fucina di idee che la console aveva rappresentato, staccati i fili che la tenevano vincolata a casa, la trasformazione ideale della Wii U in Nintendo Switch ha permesso a Nintendo di avere una line up strabiliante; partendo proprio da quella imprescindibile di Wii U. Inoltre, la correttezza della casa di sviluppo nipponica si è estrinsecata nella volontà di non lasciare mai il gioco identico a come era stato provato dai fortunati utenti “paddonati”. Questo Impegno, già presente sotto forma di miglioramenti ai giochi base notevoli, si è evoluto una volta per tutte nel “+” di Bowser’s Fury.
La salopette è tornata di moda ancora una volta; o forse, più probabile, fuori moda non è mai stata. Questo perché proprio come un classico completo non diventa mai vecchio, e resta un must da indossare nelle occasioni speciali… come ad esempio un 35esimo anniversario! Diversamente da quanto alcuni tutt’ora pensano, lo sforzo creativo richiesto ai developer per trovare sempre nuovi modi di farci interagire con un’icona trasversale e celebre come Mario non è da poco. Ed è incredibile il livello raggiunto dai “livelli” di colui che un tempo era solo un eroe composto di pochi pixel colorati.
In ultimo, vorrei fare una menzione d’onore per la colonna sonora; una delle più scoppiettanti e divertenti, azzeccate e mai banali colonne sonore di sempre in un Super Mario. La deriva Power Jazz intrapresa mi ha ricordato molto l’imponente colonna sonora di Mario Kart; e non c’è stata una sola volta in tutto il periodo che ho giocato a Super Mario 3D World su Switch che non mi sia ritrovato a canticchiare i motivi dei livelli sotto la doccia, mentre cucinavo, sistemavo la casa o scrivevo. Unforgettable.
SUPER MARIO 3D WORLD + BOWSER’S FURY RECENSIONE | TESTATO SU NINTENDO SWITCH
Da sfide in 2 dimensioni a complessi microversi, che più sono piccoli più sono divertenti e “gustosi”, al pari di un raffinato cioccolatino. Ma anche, come in Bowser’s Fury, memori dell’esperienza con Galaxy e Odissey, mondi aperti da esplorare, saporiti e ripieni come un un doppio Cheesburger. Super Mario 3D World + Bowser’s Fury è tutto questo e molto di più. E’ un pasto completo da mangiare da soli o in compagnia, che possiamo insaporire come più ci piace; e gustare in piedi, seduti al parco, sdraiati nel letto o adagiati sul divano.
Con la consapevolezza di star giocando insieme a un pezzo di storia che, come nessun altro, si trasforma senza mai cambiare davvero; che conosce i propri limiti e li sfida, superandoli tutte le volte con un salto più alto, più spericolato e scenografico. Che altro posso dire? Preparate le switch, e mettetele nel trasportino per gatti: Super Mario 3D World + Bowser’s Fury è miaoraviglioso!
+ Il gioco base meritava di tornare in una versione per Nintendo Switch
+ Livelli mordi e fuggi, resi ancora più godibili dalla portatilità di switch
+ Bowser’s Fury è sorprendente, e speriamo di rivederlo in una versione “estesa” standalone
– Per quanto ami tutto il comparto visivo del gioco, Mario gatto e soprattutto Bowser gatto sono sempre molto strani e alienanti…