Non c’è l’aria che si respirava nei loro vecchi western, a renderli di un fascino ineguagliabile. La coppia campione d’incassi degli anni ’70 Bud Spencer e Terence Hill, dai nitriti dei cavalli, dalla sabbia polverosa del far west che ti accecava al primo vento, portano le loro avventure al mare, tra isole tropicali e baie assolate. Le palme a fare da ombra ad un tesoro nascosto. Quando un vecchio lupo di mare, solitario, incontra un giocatore d’azzardo incallito, che ha perso tutto, partirà un viaggio in barca che non ha precedenti. “Chi trova un amico trova un tesoro” stasera in tv, è un film del 1981 di Sergio Corbucci. Consumato regista degli spaghetti western, abile a riportare Bud e Terence a briglia sciolta in un paradiso circondato da mare.

E quando il mare chiama, audace come un nostromo, Charlie (Bud Spencer), inizia la sua regata in partenza per il giro del mondo. Sponsorizzato, con un premio in palio, da una marmellata iperproteica: “Solo Puffin ti darà, forza e grinta a volontà!“. Mister Bud Spencer si trasforma in un abile proponitore, come nelle migliori televendite, urla allo slogan, e la confettura invitante sembrerà l’unica compagna di viaggio. Ma a bordo si nasconde il clandestino Alan (Terence Hill), in fuga dai creditori. Lo zio Brady gli dà una scatola di corn flakes con dentro la mappa disegnata da lui stesso. Che se non fosse bloccato dalla meningite, sarebbe lì a caccia, senza sosta, del leggendario e sperduto tesoro.

“Chi trova un amico, trova un tesoro”- trailer- Video YouTube

Un tesoro, vale oro quanto pesa

Chi è cresciuto a pane e western, amerà a pari modo, i due naviganti dal volto conosciuto. Arrabbiati con le facce da buoni. Risse, cazzotti e bande di cattivi, la sostanza sembra essere la stessa. Girandole di pugni e sonore scazzottate, rese ancora più fragorose dal montaggio audio. Ma sarà la forza dei buoni d’animo. Le lotte dell’eroe tenero dentro. Il gigante forzuto dal cuore come un pezzo di pane, Bud Spencer. E Terence Hill, suo fraterno braccio di cinema, magro come un giunco, possente come Ercole, astuto e sveglio come una faina. Non c’è violenza, nei loro film, non c’è sangue. Le risse accanite sono teatrali, o da fumetto degli anni Trenta. Quasi Santi Carlo Pedersoli e Mario Girotti.

“CHIUDI QUEL BARATTOLO CHE PUZZA!”. Non a tutti piace la marmellata. “Chi trova un amico trova un tesoro“, stasera in tv, prosegue graffiante come la voce della ricetrasmittente: “Qui Puffin chiama Guardia Costiera, passo“. L’insofferenza reciproca tra i due protagonisti, non potendo gettare in mare l’imbarcato furtivo a causa della presenza degli squali, si trasformerà in fraterna amicizia. Il finto burbero amerà il furbetto attira guai? “Quante preghiere conosci…?” Dice Bud a Terence. “A be’, il Salve Regina, Madre Misericordia, Vita Dolcezza…“. E sciorina tutto il campionario da sacrestia. Le baruffe saranno presto amore incondizionato.

“Chi trova un amico trova un tesoro” -Scena, Scazzottata con i pirati- Da YouTube

L’isola che c’è…

Degna di nota anche la colonna sonora, dei fratelli Carmelo e Michelangelo La Bionda. Che forse, si sono voluti dare un tono chiamandosi The Fantastic Oceans. Con i brani Movin’ Cruisin’ o Sunshine a tutto volume, la marmellata Puffin e l’indigeno Anulu, non potevano trovare migliore accompagnamento. Note caraibiche, fruttate come il profumo di noci cocco, come ghirlande intorno al collo nelle danze ondeggianti nostrane. Tutto contribuirà ad adattare all’ecosistema locale, a Bud e Terence. Due forestieri ambientati benissimo; che siano messi in una tribù di indigeni, o tra pistoleri ad incendiare il west. La classe sa come farsi riconoscere.

Chi trova un amico trova un tesoro” stasera in tv, è in fondo un film tenero. Come tutti quelli in cui recitano, si affiancano, e scherzano tra loro, Bud SpencerTerence Hill. Il “Settebello” della Nazionale di pallanuoto, che prestò il fisico al cinema, e il nostro oramai noto don Matteo, tunica nera tra le ruote di una bicicletta, rendono la pellicola malinconica e preziosa. Come tutte le cose belle e andate. Insieme, sullo schermo, erano candore, fragilità nascosta dietro un corpo cresciuto tanto, e occhi azzurri lucenti, lineamenti perfetti, sulla pelle ancora scaldata dal sole del west. Più popolari dei cazzotti e delle sberle, due angeli, amici per la pelle.

Federica De Candia per MMI e Metropolitan Cinema. Seguici sempre!