Ristori 5 è il nome del ‘primogenito’ del governo Draghi, ma anche il quinto da inizio pandemia: il nuovo Decreto viene alla luce dopo una brusca fermata causata dalla crisi del governo Conte che lo ha costretto a rimanere in stand by durante l’iter necessario alla formazione del nuovo esecutivo. A lavorarci su è il nuovo ministro dell’Economia Daniele Franco, che al suo arrivo ha iniziato a lavorare a tutti i dossier aperti, e dunque anche a quello riservato ai risarcimenti per le attività colpite dalle restrizioni atte a fronteggiare la nuova, nonché seconda, ondata Covid. I tempi tecnici richiedono ancora qualche giorno, ma il tempo stringe: il dl deve nascere!

Già il precedente governo ci aveva messo mano, costruendo una prima bozza e stanziando le risorse per le coperture con lo scostamento da 32 miliardi di euro approvato a Gennaio. A queste risorse in deficit, andrebbero aggiunti i 5,4 miliardi accantonati dalla precedente tranche di ristori. Su questi ultimi, pare confermarsi l’intenzione di superare il criterio dei codici Ateco. L’obiettivo infatti è principalmente quello di risarcire nel modo più selettivo possibile rispetto alle perdite subite con l’epidemia Covid, a prescindere dai codici. Ed inoltre sono in corso d’opera indennità per partite Iva e professionisti, ma anche bonus per i lavoratori precari che non accedono alla cig.

La proroga selettiva

A pesare sono anche le 50 milioni di cartelle congelate fino al 28 Febbraio dal precedente provvedimento del governo: a riguardo, sarebbe opportuno evitare una pioggia di avvisi di riscossione e cartelle a partire dal 1° Marzo e rinviare le scadenze in via generalizzata di almeno un paio di mesi, così da far coincidere il tutto con la scadenza dello Stato di emergenza al 30 Aprile 2021. Ma si parla anche di nuove regole che prevedono l’allungamento dei tempi delle notifiche e quindi dei termini di prescrizione, e in tal caso l’invio delle cartelle potrebbe essere anche selettivo e verificarsi nell’arco temporale più ampio di danni, evitando ripercussioni sull’economia.

Francesca Perrotta