Durante la quarta serata del festival di Sanremo, Barbara Palombelli ha esposto il proprio monologo. Un monologo che parla di donne, impegno e diritti. Subito si sono fatte strada critiche e bocciature, accusandola di “perbenismo becero”.
Nella seconda parte della quarta serata di Sanremo, Barbara Palombelli è stata protagonista di un lungo monologo. Un discorso oggetto di molte critiche sui social. A lei il compito di raccontare le donne di oggi, che devono combattere ancora con limiti e critiche. Donne con difficoltà devono farsi strada nel mondo, e dover lavorare il triplo per potersi affermare in ogni campo della vita. Sui social sono emerse numerose critiche, accusata di retorica e “perbenismo becero”.
Il monologo di Barbara Palombelli
Inizia il suo discorso ripercorrendo la propria vita. Ricorda la lotta ed emancipazione tra gli anni sessanta e settanta per diventare indipendente e autonoma nel mondo del lavoro. “Alle donne italiane voglio raccontare chi sono. Sono stata una ragazza che amava i Beatles e i Rolling Stones e che ascoltava di nascosto De Andrè. Mio padre invece amava Sanremo. Lo guardavamo insieme e lui voleva diventassi come Gigliola Cinquetti: un filo di perle, il matrimonio, una vita tranquilla”.
Ricorda il suo essere una ragazzina ribelle che guidava moto e auto senza patente. “Dovevo ribellarmi ma dovevo anche studiare tanto per conquistarmi la stima di papà e la libertà. Per farlo l’unico modo era andare a lavorare”. Racconta di aver fatto di tutto: la segretaria, la commessa, la sondaggista. “Volevo fare l’amore ma volevo anche lavorare. Erano gli anni 70 e oltre a lavorare bisognava lottare per i diritti, perché voi ragazze, voi donne giovani i diritti li avete trovati già fatti, e noi invece li abbiamo dovuti costruire anche andando in piazza. Adesso tocca voi a difenderli, però con quel sorriso determinato che sapete di avere. Ragazze, la chiave del futuro è in queste parole: ribellatevi sempre. Tanto non andremo mai bene, ci criticheranno sempre, ci umilieranno, ci metteranno le mani addosso, non saremo mai perfette, non andremo mai bene ai mariti, padri, fratelli”.
Le critiche
Le critiche sono rivolte in particolare al ritratto che Barbara Palombelli ha fatto delle donne, come quelle che “tengono le scuole aperte attraverso i tablet, tengono le famiglie tranquille e accudiscono le persone che hanno la positività”, come se il solo “ruolo” da ricoprire sia quello di proprietarie del lavoro di cura.
Tra le critiche ricevute c’è quella di Lorenzo Tosa, giornalista ligure particolarmente seguito sui social. “Raramente si è assistito su questo palco a un tale concentrato di banalità, pregiudizi, luoghi comuni retrogradi e retrivi”. Ha affermato il giornalista. “Più che omaggiare le donne, ieri sera Barbara Palombelli le donne le ha ingabbiate in cliché da cui per tutta la vita ha creduto evidentemente di scappare, senza rendersi conto di esserne totalmente prigioniera”. Ha poi continuato Tosa.
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