Il grande pubblico li ha appena visti per la prima volta in gara tra i Big del Festival di Sanremo. Il loro nuovo album, My Mamma, è uscito lo scorso venerdì 5 marzo. Stiamo parlando de La Rappresentante di Lista, la band queer pop che sul palco dell’Ariston ha portato la canzone Amare, arrivata 11^ nella classifica finale.
Il quarto disco del gruppo, fondato nel 2011 da Veronica Lucchesi e Dario Mangiaracina, è composto da dieci tracce esplosive traboccanti talento e originalità. Tra queste, oltre il brano sanremese, troviamo anche il singolo di lancio Alieno. My Mamma è un progetto collettivo dirompente, d’impatto, audace, raffinato. A cominciare dalla copertina dell’album, che raffigura a pieno l’attitudine artistica e politica della band.
La Rappresentante di Lista, My Mamma prende la forma di un collettivo
Partiamo subito da un dato evidente: la forza di My Mamma sta quasi tutta in Veronica Lucchesi, la carismatica co-fondatrice del duo, cui si deve, per altro, il nome della band. Questo infatti, nasce quando Veronica, trasferitasi a Palermo dalla natale Viareggio, per poter votare fuori sede al referendum abrogativo del 2011 sull’energia nucleare, si iscrive come rappresentante di lista di uno dei vari partiti politici.
Tuttavia Veronica non è ovviamente l’unico genitore di My Mamma, venuto alla luce nell’arco di nove mesi. Una sorta di gestazione, come la definiscono i loro autori. Benché quasi del tutto autoprodotto, My Mamma è nato anche dall’incontro con molti artisti, che hanno prestato la loro creatività alle canzoni. Con il quarto disco, LRDL inizia quindi a prendere la forma di un vero e proprio collettivo artistico. L’album si chiama così perché:
«Parla anche di eredità, abbiamo 30 anni e iniziamo a ragionare su cosa vuol dire lasciare qualcosa a qualcuno, al pianeta. My Mamma è il nostro quarto disco e denota una crescita, ci sono scelte da prendere per poi parlare di comunità. Questo significa condividere quello che facciamo. Per realizzarlo c’è stato bisogno di tanti musicisti.» – La Rappresentante di Lista
My Mamma, la tracklist dell’album, da Religiosamente a Sarà
La Rappresentante di Lista, incarna da sempre un’estetica e uno stile privi di confini tra i generi, tanto musicali quanto sessuali. Pertanto, anche l’ultimo disco del collettivo non può essere ingabbiato in nessuna definizione univoca. Si spazia dall’elettronica al rock progressivo al pop. E l’unica costante è la voce potente, sensuale e multiforme della Lucchesi, abilissima, di volta in volta, nel cambiare pelle. La traccia d’apertura è Religiosamente, una sorta di preghiera dal sapore orientale, che manifesta da subito la ricchezza del sound dell’opera.
Segue la dolce e delicata Oh Ma Oh Pa, che parla di riconciliazione e del senso di libertà che ne deriva. Alieno è il primo estratto dell’album, pubblicato il 12 febbraio. È un bellissimo pezzo dance contaminato dal rock, in cui la protagonista racconta del compiacimento che le procura la sua particolare condizione di alieno. È un’amante stanca ma forte, che vuole vivere liberamente il proprio piacere, facendosi scherno di chi la giudica. Il mantra/ritornello resta in testa: “Sono più forte del piacere/sono l’amore/sono più forte dell’amore/ sono il dolore”. Fragile è l’unica traccia cantata unicamente dalla voce maschile del duo, Dario Mangiaracina.
Sarà è incentrato ancora sulla fragilità, che qui però dalla dimensione individuale si estende a quella collettiva: “Sarà che la mia testa è appesa a un filo e io sto lì a tirare”/“Sarà che la mia terra lentamente smette di respirare”. A crollare non è solo la protagonista: la devastazione di cui parla è anche quella del nostro pianeta. Questo brano dimostra come LRDL sia in grado di raccontare con originalità anche temi tragici come l’ambientalismo.
My Mamma, la tracklist dell’album, da Amare a Mai Mamma
«My Mamma è un disco che ha deciso da che parte stare, che si schiera. È un disco libero, fluido, accogliente e pieno di spigoli.» – La Rappresentante di Lista
La traccia numero sei è Amare. Dopo l’ascolto completo di My Mamma, è proprio il brano presentato al Festival di Sanremo a risultare il più debole. Seppur per nulla banale, è di sicuro il più radiofonico e fruibile, e appunto per questo è stato scelto per la kermesse sanremese. Unica canzone dell’album co-composta e prodotta da Dardust, Amare parla di “ricerca di una rinascita, di un senso di libertà e d’amore”. Con la ballabile V.G.G.G (Very Good Glenn Gould), che a tratti vira quasi verso il jazz, si canta in faccia a tutti voi la libertà di pensiero e d’azione.
Il pianoforte domina Paesaggi stranieri, una ballad romantica sull’ammissione delle proprie colpe. Il brano seguente, Resistere, riflette sulla necessità di continuare a lottare nonostante le avversità: “quello che mi serve adesso è vivere”. Mai Mamma, conclusione perfetta di un riuscitissimo mix di generi, torna a farci ballare. Qui la voce di Veronica Lucchesi, che si adatta a un martellante ritmo tribale di tamburi, scarica l’ansia collettiva legata a maternità e futuro: “tutto quello che ho vissuto lo darò, sarà perduto?“
La Rappresentante di Lista, la cover dell’album My Mamma
La copertina dell’album è una rielaborazione pop dell’audace dipinto realista L’origine del mondo di Courbet, opera della palermitana Manuela Di Pisa, artista con cui il duo collabora da molto tempo. In merito alla scelta di questa immagine, la band ha dichiarato:
La copertina è stata partorita al termine di un lungo processo di ricerca. Manuela di Pisa ci ha presentato varie proposte che in qualche modo evocavano i vari temi delle canzoni. Tra queste immagini c’era anche “L’origine del mondo” in una sua rilettura un po’ psichedelica. Come se quella parte genitale fosse uno stargate, forse un altro mondo, un universo che ha voglia di uscire e manifestarsi. Di sicuro “L’origine del mondo” è un quadro controverso ma anche estremamente attuale. Gli interrogativi che ci stanno dietro sono quelli che portano i temi della femminilità, del linguaggio pop, hanno a che fare con la lotta femminista. È una cover che in qualche modo rappresenta l’attitudine che portiamo sul palcoscenico e nella nostra musica. – LRDL (Tgcom 24, 9 marzo 2021)
La copertina di My Mamma ci butta davanti gli occhi la vagina più famosa della storia, che ancora dopo oltre centocinquant’anni non perde la sua potenza espressiva e simbolica. Tale scelta, sottolinea come, ancora una volta, La Rappresentante di Lista metta al centro del proprio immaginario una femminilità imponente. Magari My Mamma non si ascolterà ancora tra centocinquant’anni e non diventerà popolare come l’opera di Courbet. Ma di certo lascia un piccolo grande graffio nel panorama dell’indie italiano.
A cura di Valeria Salamone
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