Questa mattina è attesa una riunione tra CTS e governo Draghi che aspetta un parere per apportare modifiche al Nuovo Dpcm con nuove restrizioni. La decisione è stata presa a causa di una salita della curva epidemiologica con conseguente aumento dei contagi. Tra le misure prese in considerazione anche un lockdown nazionale per il fine settimana e la chiusura dei negozi non essenziali nelle zone più colpite.

Il nuovo Dpcm e le ulteriori restrizioni

L’ultimo bollettino parla di 13.902 nuovi casi e 318 vittime. Ecco perchè il governo Draghi ha chiesto un parere al Comitato Tecnico Scientifico indicendo una riunione per stamattina. Per contrastare “l’aumento sostenuto della circolazione di alcune varianti virali a maggiore trasmissibilità” l’esecutivo sta pensando ad ulteriori strette da introdurre con alcune modifiche al testo del nuovo Dpcm. In particolare si pensa ad ulteriori restrizioni per quelle zone che superino la soglia di 250 contagi settimanali per 100000 abitanti.

In questi territori che entreranno in zona rossa potrebbe essere adottato un modello del tipo Codogno con il divieto di uscire di casa se non per comprovati motivi di urgenza, lavoro e salute. Un lockdown esteso anche ai comuni limitrofi di queste zone anche se con tassi di contagio meno elevati. Misure strettissime che prevederebbero anche la chiusura dei negozi non essenziali. Chiusura che potrebbe scattare anche nelle zone non rosse dove però le scuole sono chiuse insieme a quella dei luoghi di aggregazione. Questo per evitare che il contagio si diffonda liberamente tra i ragazzi che spesso continuano a riunirsi.

Il nuovo Dpcm potrebbe essere modificato
Restrizioni, fonte chedonna.it

Il lockdown per il fine settimana

Un’altra misura al vaglio del governo è un lockdown per il fine settimana che sarebbe valido in tutto il paese. Una decisione questa che il governo potrebbe prendere per limitare la circolazione nei giorni del weekend dove è maggiore. In questo caso, anche in fascia gialla, sarebbero chiusi i negozi mentre bar e ristoranti funzionerebbero solo d’asporto o con consegna a domicilio.

Sotto la lente d’ingrandimento anche il problema della riapertura di cinema e teatri. Questa dovrebbe avvenire a partire dal 27 marzo con rigide misure di sicurezza. Tuttavia il governo con l’amento del contagi potrebbe rimandare questo provvedimento su cui verrà presa una decisione definitiva dopo il 20 marzo.

Stefano Delle Cave