Oggi 21 marzo, entriamo ufficialmente nella stagione primaverile. Non solo, perché proprio oggi ricorre la Giornata Mondiale della Poesia. Questa ricorrenza venne istituita nel 1999, per celebrare quella che è l’arte più antica: la poesia. Apprezzata in tutto il mondo, in tutte le epoche. La poesia ha il ruolo di unire sotto di se tutte le varie forme di letteratura e creatività letteraria. Trova consensi ed ammirazione, da tutte le culture mondiali, prescindendo dal linguaggio usato o del tempo in cui è stata scritta.
Nascita della poesia
La poesia nasce prima della scrittura. In ogni etnia, in ogni luogo del pianeta, venivano e viene creata poesia. Ma che cosa racchiude quest’arte? La poesia è una forma d’arte, che si fonda sui ritmi musicali del linguaggio. Lo studio dei versi, secondo i ritmi, gli accenti e le sonorità delle parole stesse. Il vero obbiettivo della poesia, è quello però di esprimere tutte le emozioni, anche le più recondite, dell’anime umano. Il tutto in una chiave musicale di assonanze e sonorità. Che conferisce alla poesia, un dolce ed armonico suono, ogni volta che viene decantata, letta o trascritta.
Nei vari secoli…
Nelle varie epoche la poesia ha assunto stili e connotazioni differenti. Era lo specchio della società socio-politico-culturale, nella quale veniva creata. Così abbiamo la possibilità di avere una porta aperta nel passato, grazie ai versi poetici. Rileggendoli torniamo indietro nel tempo, per immedesimarci completamente, nelle suggestioni ed emozioni di secoli passati. Questo è l’immenso potere della poesia. Iniziata nell’antichità come una poesia epica, con il compito di tramandare attraverso miti e leggende, le culture nazionali del tempo. Da quelle egizie a quelle greco-romane. Scorre velocemente nei secoli, arriva al Medioevo e nel Rinascimento. Secoli in cui la poesia è cavalleresca: racconta gesta eroiche ed intrichi ed amori di corte. Nel romanticismo dell’800, la poesia ha un ruolo fondamentale: quello di essere espressione pura dell’animo umano.
Per arrivare poi nel XX secolo. Quando la poesia si libera dagli schemi classici e ritmici. Sperimenta la libertà. Così molto spesso i versi sono pochi e concisi. Suggeriscono nuove suggestioni: immagini istantanee di emozioni, ben nitide, che arrivano dritte al cuore. I poeti nella varie epoche, sono stati molti. Tra i più celebri: Eschilo, Sofocle, Saffo. Per passare nei secoli a Petrarca, Dante, Shakespeare, Pascoli, Leopardi, Ungaretti, D’Annunzio e Montale. E tanti altri ancora. Insomma la poesia è un’eterna arte, che non conosce epoche e continua oggi, come 2000 anni fa, a suggestionare ed emozionare, senza alcuna distinzione di età, etnia o provenienza geografica.
a cura di Chiara Bonacquisti
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