Il leader della Lega, Matteo Salvini, continua ad attaccare le scelte del Governo da lui sostenuto. Dopo l’affronto a distanza durante la conferenza stampa sul nuovo Dl sostegni presentato dal Presedente Draghi, il verde torna a tuonare sulle riaperture: “ripartire in sicurezza già dopo Pasqua”

Salvini contro se stesso

Il leader della Lega non è nuovo a critiche sciape ed incongruenti con le sue scelte. Già in passato abbiamo assistito alla repentina trasformazione di Matteo Salvini da anti-europeista a vessillo dell’Unione europea, da critico accanito nei confronti di Draghi a sostenitore (quando gli è comodo – ndr). Questa volta il sipario si apre durante la conferenza stampa del Dl sostegni. Salvini, infatti, dopo la fuga di notizie che già sottolineava la volontà di tenere tutto chiuso ad aprile, risponde così al Presidente del Consiglio: “È impensabile tenere chiusa l’Italia anche per tutto il mese di aprile. Nel nome del buonsenso che lo contraddistingue. Chiediamo al presidente Draghi che dal 7 aprile, almeno nelle regioni e nelle città con situazione sanitaria sotto controllo, si riaprano le attività chiuse e si ritorni alla vita a partire da ristoranti, teatri, palestre, cinema, bar, oratori, negozi

Dal Governo al monito della Lega

Il Premier Draghi traghetta però un’idea ben specifica sulle riaperture: “Bisogna tener conto dei dati, per ora riaprono solo le scuole fino alla prima media. Faremo un decreto ora ma sulla base dei dati disponibili oggi: vedremo come vanno, non escludo cambiamenti in corso. Valuteremo la situazione settimana dopo settimana. Prudenza, cautela e spinta decisiva sulle vaccinazioni che, a quanto sottolineato dal Ministro Speranza: “siamo a 250mila iniezioni in 24 ore e dobbiamo fare ogni sforzo per arrivare a mezzo milione di somministrazioni, priorità alle vaccinazioni”.

Giusto riaprire?

“Oggi è il 27 marzo. Se dopo Pasqua, fra dieci giorni, la situazione sanitaria in tante città italiane sarà tornata tranquilla e sotto controllo, secondo voi sarà giusto riaprire bar, ristoranti, scuole, palestre, teatri, centri sportivi e tutte le attività che possano essere riavviate in sicurezza? Secondo me sì. Correre con vaccini e terapie domiciliari, e appena possibile riaprire in sicurezza: il ‘sostegno’ più utile e importante, è tornare al lavoro”. Così Salvini continua la sua battaglia sulle riaperture. Parole che non di certo vuote. Il leghista si è da sempre contraddistinto per l’abilità di toccare le frasi chiave del momento. Ma la realtà dei fatti sembra ben lontana. In un momento cruciale come questo bisogna essere concreti e cogliere le priorità. Nessuno si aspetta un’estate Covid free; ma un piccolo ritorno alla normalità è cosa ben sperata. Ma se ora si facessero nuovamente passi falsi? Se riaprissimo tutto per una pura smania propagandistica? Chi ne andrebbe a rimettere poi? Sicuramente gli stessi autonomi, bar e ristoranti che ad oggi stanno pagando ancora il pegno di una pandemia senza fine.

Emanuele Battaglia