Benvenuti nell’universo cinematografico di Movie Award. Oggi è Pasqua perciò non poteva mancare uno speciale pasquale. Ecco perchè faremo un viaggio tra Italia e Stati Uniti per parlare di un film di genere peplum. In particolare vogliamo parlarvi di un kolossal che con i suoi 11 Oscar ha detenuto il record di statuette vinte fino all’arrivo di “Titanic”. Abbiamo deciso di dedicare questa puntata pasquale a “Ben-Hur” di William Wyler
Riguardando “Ben-Hur” si pensa subito all‘epoca d’oro di Cinecittà. Proprio nei famosi stabilimenti cinematografici romani venne girato questo kolossal che entrò di diritto nella storia del cinema. Con i suoi 300 set cinematografici, le 8000 comparse e le scenografie monumentali “Ben-Hur” ha letteralmente conquistato il mondo ottenendo il record di Oscar vinti. Un film perfetto dove odio e vendetta vengono sconfitti dai buoni sentimenti come la conversione e il perdono. Il tutto con scene leggendarie come la corsa delle bighe e la battaglia navale.
Ben-Hur e il racconto del Cristo
“Ben-Hur” è però anche un lungometraggio dove perfettamente lo spettacolo si incontra con la religione. A testimonianza di questo c’è subito l’emblematico sottotitolo: “A Tale of the Christ”, “Un racconto del Cristo”. La storia si svolge infatti al tempo di Gesù e nei luoghi dove ha vissuto. Il Cristo seppur sempre di spalle appare come un deus ex-machina a segnare molti momenti salienti del film come la via crucis e la crocifissione. Nella storia è poi entrata la scena in cui Gesù da da bere a Ben-Hur in marcia per le galee. Un favore che sarà ricambiato sulla via del Calvario.
Errori e controversie
“Ben-Hur” fu il kolossal che salvò la Metro-Goldwin-Mayer dal fallimento. Un film che portò decine di spettatori al cinema per un incasso di 720.300.000 dollari solo negli Usa a fronte di un budget di 15 milioni dollari. Un costo considerevole per quello che fu il film più lungo e costoso del dopoguerra. Un lungometraggio che vinse ben 11 Oscar tra cui quello a miglior film e miglior regia. Ciò nonostante non mancarono critiche e controversie come l’accusa di essere, per alcuni ,un vero e proprio lungo polpettone.
Attorno questo film poi fiorirono diverse leggende metropolitane. La prima è quella che avrebbe avuto il merito di aver fatto iniziare la caccia agli errori cinematografici nei film. Si tratta in questo caso di un presunto orologio da polso che avrebbe indossato un soldato romano nel film. Una diceria poi smontata dall’arrivo dei moderni DVD con cui poterono essere esaminati i singoli fotogrammi. Un altra leggenda è quella di presunti morti e feriti durante la lavorazione del film. Anche questo non è mai stato provato. Esiste però un altro “Ben-Hur” girato nel 1925 dove ciò è avvenuto. Durante la lavorazione di questo film persero la vita una decina di comparse annegate durante la battaglia navale e alcuni cavalli durante la corsa delle bighe.
Stefano Delle Cave