Si è tolto la vita in carcere, qualche ora dopo il suo arresto dopo le pesanti accuse di corruzione, il dirigente del dipartimento di Salute Mentale della Asl di Pescara, Sabatino Trotta. E’ stato inutile l’intervento del 118.
Un tragico epilogo, per una vicenda ricostruita nel dettaglio da Procura e Guardia Di Finanza a seguito di delicate intercettazioni, che aveva portato alla scoperta di quello che è stato definito un tenore di vita particolarmente agiato, a cominciare dai regali importanti come Rolex e gioielli. Poco dopo mezzanotte ha deciso di togliersi la vita in carcere: a Vasto. Una carriera finita già con l’arresto quella di Sabatino Trotta, accusato di aver pilotato il maxi appalto da 11 milioni di euro insieme al legale rappresentante della cooperativa sociale Le Rondine: Domenico Mattucci e alla coordinatrice Luigia Dolce.
Agli indagati sono contestati reati contro la pubblica amministrazione, in particolare corruzione, istigazione alla corruzione e turbata libertà degli incanti. Eseguito anche il sequestro di beni per circa 50.000 euro, disposto sempre dal Gip su richiesta della Procura. Le indagini sono ancora in corso, con l’esecuzione di perquisizioni e l’audizione di persone informate sui fatti.
Giulia Di Maio