Preoccupa la situazione Covid in India, dove si sta assistendo a un peggioramento drastico della diffusione epidemica e dove il virus sta mietendo migliaia di vittime ogni giorno. Il mondo intero monitora la situazione e molti Paesi, tra cui Usa e diverse nazioni europee, hanno deciso di inviare aiuti, per aiutare il paese asiatico a fronteggiare l’epidemia.
Da giorni, infatti, gli ospedali sono nel caos a corto di ossigeno, medicinali e dispositivi di protezione per i sanitari. Soltanto nella giornata di ieri (25 aprile, ndr) sono stati 349mila i nuovi casi e 2767 i morti; un incremento del contagio che negli ultimi giorni sta sbaragliando ogni record, anche a causa del diffondersi della nuova variante locale, quella “indiana“.
Gli aiuti americani
La nuova presidenza Biden è molto attenta all’evolversi della situazione ed gli Usa sono stati tra i primi paesi a decidere di inviare aiuti. Il portavoce della Casa Bianca in una nota ha affermato: “Sono in corso riunioni ad alti livelli e prevediamo di fornire rapidamente ulteriore supporto al governo e agli operatori sanitari indiani mentre combattono quest’ultima grave epidemia. Avremo altre notizie da condividere molto presto”. Gli Stati Uniti hanno inoltre annunciato l’invio in India di sostanze utili alla produzione del Covidshield, il vaccino indiano simile ad AstraZeneca, e di tute protettive e ossigeno. Biden ha annunciato anche che saranno mandate in India le dosi di AstraZeneca arrivate in America e non utilizzate. L’epidemiologo Fauci ha tenuto a precisare che bisogna davvero fare di più per aiutare questo paese, che attualmente versa in una condizione preoccupante.
La posizione italiana
Anche in Italia c’è grande preoccupazione per quanto sta avvenendo in India ed il Ministro Speranza ha già vietato il rientro in Italia di quanti sono stati in India negli ultimi 14 giorni. Il Ministro della Salute ha poi spiegato che: “I residenti in Italia potranno rientrare con tampone in partenza e all’arrivo e con obbligo di quarantena. Chiunque sia stato in India negli ultimi 14 giorni e si trovi già nel nostro Paese è tenuto a sottoporsi a tampone contattando i dipartimenti di prevenzione. I nostri scienziati sono al lavoro per studiare la nuova variante indiana. Non possiamo abbassare la guardia”.
Gli apporti europei
Intanto, la soglia di attenzione è alta anche in Europa, con la Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, che si dice pronta ad inviare aiuti a nome dell’Ue. La stessa Angela Merkel ha reso noto che la Germania aiuterà l’India falcidiata dal virus inviando forniture di ossigeno. Mozioni di solidarietà si rintracciano anche dalla Gran Bretagna, estranea all’Ue ma pronta a dare il proprio contributo per sostenere gli enormi sforzi che il subcontinente sta affrontando. In una nota i vertici britannici hanno reso noto che invieranno più di 600 dispositivi a Nuova Delhi.