Nel momento più delicato di gestione dell’emergenza legata alla pandemia da Covid-19 esplode anche il caso degli operatori socio-sanitari e infermieri che rifiutano di sottoporsi alla vaccinazione obbligatoria.

In particolare nel Veneto sono 8.600 gli operatori che rischiano anche di rimanere senza stipendio, come previsto dall’ultimo decreto voluto dal Presidente del Consiglio Mario Draghi. Le aziende sanitarie che hanno in gestione gli ospedali e le case di riposo hanno già provveduto ad inviare i solleciti ai dipendenti no-vax che hanno adesso 5 giorni tempo per rispondere prima dei provvedimenti disciplinari. Tra le giustificazioni ammissibile si può dimostrare di essere stati già immunizzati o di aver già prenotato la vaccinazione.

Senza giustificazioni scattano i provvedimenti

E’ bene ricordare ancora una volta che, con l’ultimo Dpcm in vigore dal 7 aprile scorso, gli operatori socio-sanitari che rifiutano di vaccinarsi rischiano il demansionamento con stipendio ridotto e se non fosse possibile anche la sospensione fino al 31 dicembre senza stipendio.

Un provvedimento che continuerà a far discutere ma che in questa situazione di emergenza sanitaria non era più rimandabile.

Valerio Altieri