Kasia Smutniak a suo dire interpreta la “prima femminista della storia”. Intervistata per il suo nuovo ruolo di Livia Drusilla, moglie di tiberio e madre di Augusto, nella serie di Sky parla delle sue nuove consapevolezze. La particolarità del personaggio di Livia, secondo Kasia Smutniak è quella di aver lasciato un’impronta pur vivendo in un contesto maschilista.

Il ruolo di Kasia nella serie Sky

Descrivendo il personaggio di Livia Drusilla l’attrice spiega:

“Ha usato le uniche armi che aveva all’epoca: intelligenza e astuzia. Il potere non era vanità per lei, era questione di sopravvivenza sua e dei suoi ideali. Abbiamo bisogno di conoscere queste vicende, abbiamo bisogno di consapevolezza, di capire il passato per evolverci e andare avanti. Con Claire -la regista, Claire McCarthy- ci siamo dette spesso quanto sarebbe stato bello scoprirla nei sussidiari da bambine, quanto sarà importante per le ragazze, e pure per i ragazzi. Anche se io non posso lamentarmi”. 

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Kasia Smutniak- PhotoCredit: web

Kasia racconta poi di se stessa

L’attrice racconta di essere cresciuta in una famiglia militare, ma che nostante questo imprinting i suoi genitori le hanno sempre insegnato che poteva essere ciò che desiderava senza differenze tra uomini e donne. Ciò che conta davvero, secondo Kasia Smutniak, è la consapevolezza di essere, la voglia di farcela, la caparbietà.

L’attrice mostra il suo volto più umano parlando delle sue fragilità:

“Da un pezzo mi chiedo: con le possibilità che avevo, è la scelta giusta? Davvero – con tutto quel che potevo realizzare in questa vita, e chissà se ce ne sono altre – vale la pena di fare l’attrice?”

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Kasia Smutniak- Photo Credit: web

Nel 2019 ha parlato del problema della vitiligine

La bellissima attrice polacca ha deciso su Instagram di parlare liberamente di quella che lei definisce “una particolarità”: la vitiligine. Si tratta di una malattia della pelle autoimmune che comporta la comparsa di macchie. In relazione agli esiti derivanti dalla rivelazione Kasia Smutniak commenta:

“E’ stato liberatorio: ho smesso di notarla io per prima. Perché il punto è questo: se qualcosa diventa il focus e ti dà insicurezza, credi che gli altri – quando ti guardano – vedano solo quello. Tutto è nella nostra testa, ci provoca un’auto-limitazione. Adesso finalmente si è aperto il discorso sulla body positivity, però c’è ancora parecchio da fare per sviluppare la fierezza di essere diversi, non convenzionali, in questo mondo globalizzato, omogeneo”.

Una donna intelligente, che sa fare delle sue debolezze i suoi punti di forza. Simbolo di bellezza ma anche di auto accettazione. La vedremo non solo nei panni di Livia Drusilla ma anche nel nuovo film di Silvio Soldini, e a giugno comincerà le riprese di Il colibrì, tratto dal romanzo di Sandro Veronesi.

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