L’ennesima notte di ferro e fuoco fra Israele ed Hamas. Dall’inizio del conflitto, ormai una settimana fa, 2300 i razzi lanciati verso Israele. Nonostante crescano gli sforzi diplomatici internazionali per riportare la calma, proseguono attacchi da Gaza verso l’area di Tel Aviv. Stamane, inoltre, Hamas ha ripreso a bombardare con intensità le località israeliane più vicine alla Striscia.
L’aviazione israeliana sostiene di aver colpito, solo nella scorsa notte, un centinaio di obiettivi a Gaza nel tentativo di distruggere la rete di bunker militari allestiti da Hamas. Il ministero della sanità di Gaza riferisce che in quegli attacchi 5 civili sono morti e 40 sono rimasti feriti. In nottata il premier Benyamin Netanyahu ha precisato che «mentre Hamas colpisce intere città in Israele, Israele si sforza al massimo di non colpire a Gaza persone non coinvolte nei combattimenti».
Le operazioni militari
La notizia dell’abbattimento della sede dell’Associated press e di al-Jazeera ha fatto il giro del mondo generando forti reazioni politiche e una dura protesta dei media. Tuttavia, Netanyahu ha aggiunto che le manovre proseguiranno “per quanto necessario'”. Pertanto Israele pare, per il momento, non interessata a un cessate il fuoco. Un pesante bombardamento israeliano su Gaza City ha sfiorato l‘edificio che ospita l’Agenzia dell’Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa). Inoltre l’esercito israeliano ha colpito l’abitazione del capo dell’ufficio politico di Hamas nella Striscia di Gaza, Yahya Sinwar. Dall’inizio del conflitto da Gaza sono stati lanciati verso Israele 2.900 razzi, ma 450 di essi si sono rivelati difettosi e sono caduti all’interno della Striscia. Lo rende noto il portavoce militare israeliano. Le batterie Iron Dome hanno intercettato 1.150 razzi. Altri ancora sono caduti in zone aperte. Nelle ultime 24 ore, secondo il portavoce, Israele ha colpito a Gaza 90 obiettivi di Hamas e della Jihad Islamica.
Gli sforzi diplomatici
Il Consiglio di difesa del governo si riunirà nel pomeriggio poco prima dell’inizio di un’altra riunione urgente che avevamo anticipato: quella del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Il raid che ha distrutto la sede di Al Jazeera è stato condannato dalla Casa Bianca. «La sicurezza dei media – ha stigmatizzato in una nota – è una responsabilità essenziale». Il presidente Biden ha quindi sentito al telefono il premier Netanyahu. Per la prima volta dal suo insediamento, inoltre, il presidente americano ha anche parlato con il leader palestinese Abu Mazen. Con il quale ha sottolineato gli «sforzi americani con le parti per riportare la calma e ridurre la violenza nella regione». Al momento, a Gerusalemme, è interdetto ai fedeli ebrei il Monte del Tempio (Spianata delle Moschee per gli arabi, ndr). È quanto deciso dal governo israeliano a causa della situazione con Gaza. Inoltre, due importanti rabbini ortodossi Haim Kaniewski e Gershon Edelstein hanno fatto appello ai ‘timorati’ “di non recarsi assolutamente al Muro del Pianto” malgrado stasera inizi la festa ebraica di Shavuot e ciò «per salvare le loro vite».
di Serena Reda