Non c’è stato nulla da fare purtroppo per i due sciatori italiani free-rider scomparsi da mercoledì scorso sul versante francese del Monte Bianco, dopo essere stati travolti da una valanga.

Sono stati ritrovati privi di vita dagli uomini della gendarmeria d’alta montagna di Chamonix questa mattina. Erano stati travolti da una slavina che si è staccata nella zona del Bacino dell’Argentiere.

Altre 2 morti sul monte Bianco

Altre 2 sono le vittime registrate nei giorni scorsi in seguito al distacco di altrettante valanghe. Sono un ventitreenne di Chamonix, travolto nel Couloir des Cosmiques, e di una guida alpina francese di 61 anni, soccorritore della zona, ucciso da una slavina staccatasi sul versante sud de l’Arete des Cosmiques. Molti sciatori e alpinisti hanno approfittato delle condizioni invernali della montagna, complice anche la riapertura della funivia dell’Aiguille. Purtroppo le pessime condizioni meteo degli scorsi giorni hanno fatto dare l’allarme alla Chamoniarde, società di Chamonix che si occupa di sicurezza in quota, di “pericolo valanghe importante anche in media montagna”. Sul monte Bianco a quota 3 mila metri ci sono circa 50 centimetri di neve fresca e il rischio valanga è alto.

Altra tragedia sul Gran Zebù

Un’altra tragedia, pochi giorni fa sul Gran Zebù: due alpinisti bergamaschi sono stati travolti e uccisi da una valanga. Si tratta di un cinquantacinquenne e un quarantasettenne , ex ciclista professionista. Si trovavano a 3600 metri di quota, sopra il Colle della Bottiglia, al confine tra le province di Bolzano e Sondrio, quando si è staccata la slavina. Sono numerose ogni anno le morti di sciatori travolti da valanghe; un rapporto del Cnsas diffuso a inizio 2019 riporta una media di 450 morti, numero più alto di quello di omicidi volontari.

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Giulia Moretti