Alle 2 di mattina (l’una in Italia) i combattimenti tra Israele e Hamas sono terminati. L’accordo tra le due parti, mediato dall’Egitto e dall’ONU, ha posto fine (per ora) agli scontri. Nel sud di Israele le cose stanno tornando alla normalità e si va verso la rimozione delle misure di emergenza. Oltre alla tregua Israele non si è assunto nessun ulteriore impegno.
11 giorni. 11 giorni è durato il conflitto tra Hamas e Israele, l’ultimo di una lunga serie. In 11 giorni Hamas è stato in grado di lanciare oltre 4200 razzi. I morti dal lato palestinese sono 233, di cui 65 minori. Dall’altro lato sono morti 12 israeliani e in 342 sono stati feriti.
Khalil al-Hayya, numero due di Hamas nella striscia di Gaza, rivendica la vittoria, promettendo di ricostruire le case distrutte, mentre la gente festeggia tra i detriti dei bombardamenti. Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, esprime la sua soddisfazione per il cessate il fuoco, esortando al rispetto della tregua a entrambi gli schieramenti. Joe Biden ha ringraziato il presidente egiziano Abdel Fattah Al Sisi per il suo ruolo di mediazione. Il segretario di Stato americano Anthony Blinken si recherà in medio oriente nei prossimi giorni, così come degli emissari dall’Egitto, per rafforzare i termini della tregua e “lavorare insieme per costruire un futuro migliore per israeliani e palestinesi”.
Seguici su Metropolitan Magazine