Luna Reyes, tirocinante e volontaria a Ceuta, è stata costretta a chiudere i propri profili social in seguito all’attacco degli haters. La giovane infermiera era stata ritratta in una foto, diventata virale, mentre abbracciava uno dei 6000 migranti che hanno raggiunto la città nei giorni scorsi.

Uno scatto pieno di umanità e tenerezza che aveva commosso la gran parte degli utenti, facendoli tornare a credere che la solidarietà potesse tornare a essere un sentimento ancora vivo. E invece, ancora una volta, l’odio viscerale e ingiustificato si è appropriato di quel piccolo spazio di umana comprensione.

Le foto che hanno fatto la storia

Sono numerose le foto che, nel corso del tempo, sono diventare simbolo di un momento storia, entrando nell’immaginario collettivo. Scatti rubati che sono riusciti a catturare sentimenti ed emozioni emblematici di un’epoca, raccontando molto più eloquentemente di tante parole gioie, speranze, timori e travagli dell’unico popolo che si muove sotto il cielo: l’umanità. La speranza e la ritrovata vitalità del marinaio che bacia la crocerossina a Times Square, il terrore di Jacqueline Kennedy che si getta sul corpo del marito appena ucciso, l’entusiasmo di Neil Armstrong che sbarca sulla luna, il senso di libertà dei cittadini di Berlino Est che scavalcano il muro, lo strazio composto del corpicino privo di vita di Aylan Kurdi su una spiaggia della Turchia. Ecco, la foto di Luna Reyes che abbraccia il povero migrante in fuga dagli orrori della guerra potrebbe essere il simbolo di questa nostra epoca: prostrata dal Covid eppure ancora pronta ad accogliere l’altro in un abbraccio. Ma così non è, almeno per gli odiatori seriali del web, che si sono scatenati con insulti alla giovane.

Gli odiatori del web all’arrembaggio

Una foto innocua e un abbraccio fraterno e accogliente, tanto è bastato agli odiatori del web per partire all’arrembaggio e scaricare sui profili social di Luna Reyes frustrazione e ripugnante livore. L’aria incattivita dall’estremizzazione di naturali tendenze umane, sfruttate a proprio vantaggio da una certa parte di politica contemporanea, ha dato i suoi frutti (marci): un linciaggio virtuale fatto insulti razzisti e sessisti.

Te lo sei scop*** alla fine?”.

Ti piace succhiare i ca*** neg** e lo sai.”

Se ti piacciono tanto i neg** vattene in Marocco.

Dovresti perdere la nazionalità per tradimento”.

E poi c’è chi con una certa fantasia ha dato vita a illazioni tanto infondate quanto ripugnanti “l’immigrato voleva toccarle il seno”. Esternazioni becere, proferite da chi compensa la propria scarsa cultura emozionale e intellettuale ricorrendo ad un canovaccio che è sempre lo stesso: la donna è un oggetto sessuale, un pezzo di carne, e lo straniero un energumeno perverso su cui scaricare il proprio odio atavico.

Le dichiarazioni di Luna

Eppure, basterebbe leggere le dichiarazioni di Luna per uscire dal pregiudizio e riscoprire il tepore dell’empatia.

Vedeva che stavano ributtando in acqua gli altri e voleva uccidersi. L’ho cercato di calmare, continuava a piangere…gli ho dato dell’acqua. Era disperato (..). Mi ha cominciato a parlare in francese facendo gesti con le dita, da quello che ho capito penso abbia perso molti amici nel percorso. L’unica necessità sarebbe, secondo la ragazza: “ascoltarli, confortarli, dargli da mangiare o da bere. Come avrebbero dovuto fare anche altri, non fare dei corridoi con i manganelli e respingerli. Sono persone che lasciano il loro paese per qualche serio motivo, non per piacere”.

Un raggio di sole in mezzo a tanta cattiveria.

Odiatori e migranti sulla stessa barca

Ciò che stupisce è che gli odiatori del web, dall’alto della loro intelligenza, non riescano a comprendere un fatto molto semplice: loro e i migranti sono sulla stessa barca. Purtroppo, se nel caso dei migranti l’affondamento delle barche su cui viaggiano è visibile, nel caso degli odiatori è un po’ più subdolo. I migranti si mettono in mare su imbarcazioni di fortuna per sfuggire a guerre e persecuzioni, sfidando la sorte e l’imprevedibilità del mare, che a volte li risucchia, altre li culla in attesa che qualche esimio politico, dal suo confortevole studio, conceda loro il permesso di mettere piede sulla terra ferma. Gli odiatori, allo stesso modo, viaggiano sulle distese di un’emotività grezza e incolta pronti a cavalcare le creste di onde smosse da uomini politici senza scrupoli che fanno di tutto perché si sentano forti e al sicuro. Già, forti con i più deboli e disperati. Mentre quelli contro cui dovrebbero battersi li distraggono dai problemi reali e spendono energie a profusione perché rimangano ignoranti e facilmente manipolabili. L’intento è riuscito visto la grande mole di insulti ricevuti da Luna Reyes sotto la foto.

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Giulia Moretti