Le indagini su Matteo Messina Denaro sono rallentate da un guasto al server delle intercettazioni. L’anomalia, confermata da fonti giudiziarie, a quanto riporta Adnkronos, non ha comunque compromesso le registrazioni audio che erano custodite anche negli apparati di backup.
Indagini su Messina Denaro: guasto al server delle intercettazioni della procura di Palermo
Un guasto a uno dei server della procura di Palermo, in cui vengono custodite le intercettazioni, sta rallentando alcune indagini antimafia. Tra queste in particolare quelle sul latitante Matteo Messina Denaro. Il problema ha riguardato fortunatamente soltanto uno dei server allocati all’interno della sala ascolto della procura di Palermo. Intervenuta a riparare il danno una delle ditte fornitrici del servizio.
La causa, stando alla versione della Procura, sarebbe uno ‘sbalzo di tensione’ che avrebbe comportato il ‘disallineamento’ tra i file delle conversazioni registrate. L’episodio in ogni caso non ha compromesso le registrazioni audio che erano custodite anche nei server di backup.
Sono andati smarriti invece i metadati, cioè le annotazioni e i cosiddetti brogliacci sintetici di alcune indagini top secret, tra cui quelle sui favoreggiatori di Messina Denaro condotte dagli investigatori, che adesso stanno riascoltando le registrazioni di telefonate e microspie, annotando nuovamente le informazioni utili.
Il super latitante Matteo Messina Denaro
Matteo Messina Denaro è latitante da oltre 26 anni. Figura al primo posto nella lista dei mafiosi ricercati, continuerebbe tranquillamente a muoversi nel suo territorio anche secondo le ultime inchieste, a quanto riporta Adnkronos, che ruotano attorno alla rete di favoreggiatori della primula rossa di Cosa Nostra. Per alcuni non avrebbe più alcun ruolo all’interno di Cosa Nostra, ma è certamente l’ultimo grande latitante della mafia siciliana. Appartiene a una generazione più giovane rispetto a boss come Totò Riina e Bernardo Provenzano e conosce beve i meccanismi decisionali dell’organizzazione.
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Gaia Radino