“E’ un momento triste per la nostra Regione, domenica era il giorno della ripartenza, l’occasione per riassaporare il primo scampolo di vita normale. Il destino lo ha fatto coincidere con una tragedia immane. In attesa che si chiarisca la verità, che dovrà essere chiarita con tutti i mezzi, apprezziamo che la Procura abbia subito aperto una inchiesta e che il ministro dei Trasporti abbia istituito una commissione di indagine: la verità dovrà emergere”.
Così si è espresso Alberto Cirio, governatore del Piemonte, parlando nell’Aula del Consiglio regionale dove si è tenuto un minuto di silenzio in rispetto delle vittime dell’incidente della funivia Stresa-Mottarone. Il governo ha infatti istituito una commissione d’inchiesta parallela a quella della procura per indagare sull’incidente. Il ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti Enrico Giovannini ha infatti espresso solidarietà e vicinanza alle famiglie delle 14 vittime:
“E’ un giorno di grande tristezza per il Paese e il governo, che è impegnato nel capire le cause di quanto è accaduto ma anche vuole garantire assistenza alle famiglie delle vittime, che non deve terminare una volta spenti i riflettori”.
Al centro delle indagini della procura ci sono il cavo tranciato e il mancato funzionamento del sistema frenante (qui c’è una ricostruzione dell’incidente). E’ stato infatti aperto formalmente un fascicolo per omicidio colposo plurimo, disastro colposo con messa in pericolo della sicurezza dei trasporti e lesioni gravissime. Nelle prossime ore si procederà alle iscrizioni nel registro degli indagati.
Intanto dall’ospedale infantile Regina Margherita di Torino dove è ancora ricoverato il bambino di 5 anni unico superstite della tragedia della funivia sembra esserci un “cauto ottimismo” verso le condizioni della vittima. Nonostante le sue condizioni siano gravi la risonanza non ha infatti evidenziato danni neurologici a livello celebrale né del tronco encefalico. Nella tragedia sono morti i genitori, il fratello e i bisnonni del piccolo.
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